Rende, Il Pd, sconfitto sulla città unica, vuole ancora giocare un suo ruolo con la probabile ricandidatura di Marcello Manna
Il Partito Democratico è a Rende uno dei grandi sconfitti della recente campagna referendaria sulla città unica.
Il Partito Democratico è a Rende uno dei grandi sconfitti della recente campagna referendaria sulla città unica.
Conclusa la fase del referendum sulla città unica nel quale il "No" ha stravinto soprattutto per il voto dei 10.662 elettori rendesi che quasi plebiscitariamente ha votato per il "No" a Rende prende voga il "Totonomi" dei candidati a Sindaco considerato che si voterà nella prossima primavera.
Sull'esito del Referendum sulla città unica di domenica scorsa pubblichiamo volentieri e pubblicamente una nota del dott. Sergio Nucci, Responsabile dell'Associazione "Buongiorno Cosenza" e Componente del Comitato "No - Fusione": ( nella foto di apertura il dott. Sergio Nucci )
Sulle forte crisi di partecipazione popolare, sull'assenza di vera politica e sull'omologazione al potere dominante pubblichiamo uno scritto dell'On. Mario Tassone, profondo conoscitore della politica, dei meccanismi della democrazia e della vita di Palazzo, avendo vissuto una lunga esperienza da parlamentare per ben nove legislature:
Alle 21.00 si sono chiuse le urne ed è iniziato lo spoglio.
Dati definitivi: il no è al 58,23% ( 14.539 voti ) e il Si al 41,02% (10.241 voti) . Sancita la vittoria del No con una differenza di ben 4.298 voti.
Un dato chiarissimo con una schiacciante vittoria del No dovuta soprattutto ai risultati del Comune di Rende.
Comune nel quale si sono recati al voto ben 10.652 elettori, praticamente l'identica cifra di coloro i quali si sono recati al voto a Cosenza, 10.655, con una percentuale ben diversa essendo gli elettori a Cosenza, ovviamente, più numerosi di quelli di Rende.
Rimane bassissimo il dato di chi si è recato al voto. Ha votato solo il 26,01 degli elettori, poco più di uno su quattro.
L’affluenza nel dettaglio è di 24.964 votanti. A Cosenza si erano recati alle urne in 10. 655 (19,12%). a Rende in 10. 652 (33,20%) e a Castrolibero 3. 657 (44,78%).
Sono 126 in tutto le sezioni interessate dallo spoglio, 82 a Cosenza, 34 a Rende e 10 a Castrolibero.
Considerato che oramai ad ogni appuntamento elettorale si registra sempre un costante ed inevitabile calo dei votanti che dimostra in modo inequivocabile come oramai la cittadinanza sia lontana dalla politica giungendo ad un tal punto di sfiducia tale da rifiutare l'unico esercizio democratico che è quello del voto, una scarsa affluenza al voto, anche referendario, era prevedibile.
Molto marcato il risicato risultato raggiunto a Cosenza città dove ha votato solo il 19,12% degli elettori, nonostante gli accorati appelli del Primo Cittadino, Franz Caruso e l'appello di tanti politici del centrodestra.
E' chiaro e lampante che l'abisso fra gli eletti e i cittadini - elettori è sempre più ampio. Nessuno ascolta più i loro appelli che cadono letteralmente nel vuoto.
Sono finiti i tempi dei politici benvoluti dalla popolazione. Oramai non hanno più alcun legame concreto con il popolo.
Riescono a prendere voti nelle elezioni amministrative e politiche perchè in quelle elezioni scatta un sistema per lo più amicale.
Ma in casi come quelli dei referendum dove il voto non è legato a clientele, appartenenze e favoritismi vari i cittadini si eclissano.
Redazione
Il dato di affluenza di soli 10.655 elettori, il risicatissimo 19%, che si sono recati alle urne per il referendum sulla città unica dovrebbe far riflettere la classe politica cittadina di tutti i partiti e di tutti i colori.