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Per come scritto da mesi su "La Voce Cosentina" non vi era alcun dubbio che, alla fine Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, oramai una cosa sola sia nel progetto federativo che nella successiva fusione dei due partiti con un partito che si chiamerà "Forza Lega", avrebbero trovato la quadra con la candidatura dell'On. Roberto Occhiuto a Governatore e di Nino Spirlì a vicegovernatore.

 

Mentre Silvio Berlusconi insiste nel progetto di creare una federazione dei partiti del centrodestra, iniziando da quelli che sostengono il Governo Draghi, per poi, nel tempo inglobare anche Fratelli' d'Italia, unico partito all'opposizione, e poi, in un passo successivo, pensare alla nascita di un partito unico moderato, inserito nel Ppe in Europa, e sul modello repubblicano in America, vi è chi, nei fatti, lo ha preceduto.

L'annuncio del progetto centrista di Matteo Salvini sempre più intenzionato e deciso di giungere ad una federazione fra la Lega e Forza Italia per costruire le basi per un partito unico che potrebbe chiamarsi "Forza Lega" o "Lega Italia", rischia di ripetere il flop della Casa delle Libertà che costò la carriera politica di Gianfranco Fini e rischia di essere anche un flop elettorale come è sempre stato nella fusione di più partiti.

Come era inevitabile con l'intensificarsi della campagna elettorale regionale parte anche la strumentale utilizzazione per fini elettorali del nome della compianta Governatrice della Calabria, Jole Santelli che sarà inevitabilmente ricordata e strumentalizzata in una campagna elettorale che si annuncia non priva di colpi e di bassezze che si allineano al progressivo degrado di una società guidata da una casta politica responsabile del disastro Calabria.

Quando nel lontano 19 dicembre 2014, Salvini costituì il Movimento "Noi con Salvini", un anno dopo essere stato eletto segretario nazionale della Lega nel congresso del 15 dicembre 2013, con l'obiettivo di radicarsi nel mezzogiorno, in tanti, sfidando la naturale diffidenza contro chi aveva fino ad allora denigrato il mezzogiorno ed i meridionali e confidando in una reale conversione verso una posizione non più antimeridionalista, anche in Calabria abbracciarono con entusiasmo l'idea di una nuova Lega che potesse rappresentare un momento di vero cambiamento ed un trampolino di lancio per una nuova classe politica non imbrigliata nei soliti giochi di potere e di clientela che tanto danno hanno arrecato e continuano a recare alla Calabria e ai calabresi.

Editoriale del Direttore