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Sempre più vicina e quasi certa la candidatura del deputato azzurro Roberto Occhiuto alla Presidenza della Regione Calabria da parte della coalizione del centrodestra. Numerose le liste che lo affiancheranno. Oltre alle classiche Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Udc si profilano all'orizzonte, la Lista del Presidente, la lista di Noi con l'Italia, la lista di "Cambiamo", la lista di "Italia per il Meridione" e probabilmente la lista "Casa delle Libertà" e qualche altra lista vicina a Forza Italia. Ben dieci liste che comporranno l'armata del centrodestra per la conquista della Cittadella. Ovviamente nelle liste vi saranno ospitati tutti gli uscenti del centrodestra oltre a qualche ritorno dopo la breve consiliatura a guida della compianta Jole Santelli come potrebbe essere nel caso dell'On. Pino Gentile, già consigliere regionale dal 1985 al 2020 per ben sette legislature. A tale ipotesi si affianca anche quella , nel caso di elezione a Presidente di Roberto Occhiuto, dell'entrata in Parlamento di Andrea Gentile, figlio dell'ex senatore Antonio Gentile, che subentrerebbe al posto dello stesso Occhiuto. Si profilerebbe, quindi, un grande rientro della potentissima famiglia Gentile con la quadratura del cerchio nel continuare la potente dinastia con l'entrata in scena del giovane Andrea. Del resto in Calabria la politica è sempre stata storicamente una prerogativa delle famiglie e la politica calabrese è anche stata e sempre lo sarà una politica eterna da sempre allergica a qualsiasi cambiamento. E a sponsorizzare la candidatura di Roberto Occhiuto, dopo lo sponsor di Silvio Berlusconi, anche quello del neo coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. "Continueremo a insistere affinché Roberto Occhiuto - ha affermato Antonio Tajani nell'ambito di un incontro con i parlamentari azzurri - faccia il candidato della Regione Calabria. Ma solo perché è il miglior candidato che c’è. Ed io mi batterò per questo con i nostri alleati". Certamente la Lega non avrà la forza di opporsi come accadde nell'anno passato quando impedì la candidatura del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, fratello del deputato Roberto, favorendo la candidatura della compianta Governatrice Jole Santelli. In politica i tempi cambiano in un solo giorno, figuriamoci da un anno all'altro.
Redazione

Si attende nella settimana o, al massimo nella prossima, l'ufficializzazione della candidatura a Governatore per la coalizione di centrodestra. Scontata la scelta da parte di Forza Italia, partito che nonostante sia quotato intorno all'8%, rivive una sua nuova primavera avendo nominato ben tre Ministri nel Governo Draghi.

 

Mancano solo 28 giorni al fatidico 12 marzo, giorno nel quale scadono i termini per la presentazione delle liste per le programmate elezioni dell'11 aprile, anche se in molti sperano in un nuovo rinvio non più di competenza regionale ma del Governo e non è detto che Mario Draghi possa essere disponibile a tale rinvio. Ma nonostante i tempi siano alquanto brevi nel centrodestra si attende la composizione del Governo e poi la successiva riunione fra Berlusconi, Meloni e Salvini nella quale Silvio Berlusconi comunicherà il nome ai suoi alleati che dovrebbe essere quello del deputato Roberto Occhiuto. Mentre nel Pd si attende che il giovane vicepresidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, sciolga la riserva nell'accettare positivamente o meno l'invito che gli è stato rivolto dai maggiorenti del Pd calabrese per candidarsi a Governatore. Candidatura non priva di rischi considerando che se dovesse giungere terzo fra i candidati Governatori non entrerebbe neanche in Consiglio Regionale e con le divisioni del centrosinistra l'eventualità potrebbe essere molto concreta. Non per nulla il Pd che nelle elezioni del 26 gennaio 2020 prese il 15,2% è oggi quotato n Calabria ad un misero 12%, francamente anche troppo considerando l'incultura e la mediocrità della classe politica dirigente calabrese targata Pd. Ben diverso il discorso sul frante civico composto dal tandem Luigi De Magistris / Carlo Tansi che sfruttando il vento dell'antipolitica, la crisi spaventosa dei partiti e la protesta per una Calabria senza sanità ed economicamente allo stremo potrebbe essere la grande sorpresa delle urne. Tanti gli appelli di movimenti, associazioni e di piccoli partiti che vivono al traino del Pd per azzerare le candidature e rimettere tutto in discussione ma è indubbio che tali appelli giungono troppo tardivi e non possono che essere ignorati da chi, come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è già in piena campagna elettorale, è già al lavoro per la formazione delle liste ed ha già concordato l'azione comune con Carlo Tansi e le sue quattro liste che ha legittimamente conquistato una sua credibilità politica avendo ottenuto nelle passate elezioni una percentuale di tutto rispetto, il 7,2% con 58.000 che solo in una Regione dove vige una percentuale di sbarramento dell'8% altissima, unica fra tutte le Regioni, liberticida ed anticostituzionale, gli ha impedito di entrare in Consiglio impedendo a ben 58.000 calabresi una rappresentanza. Uno sbarramento che i partiti consociativi di centrodestra e centrosinistra uniti nella corruzione e nella gestione del potere hanno innalzato all'8% proprio per impedire la nascita di forze politiche al di fuori del contesto consociativo e basta sulla divisione del potere e dei privilegi da sempre consolidato nella storia dell'Ente Regione fra maggioranza e finta minoranza.
Redazione

La Lega è sbarcata in Calabria nel 2015, quando Matteo Salvini iniziò la sua discesa al Sud con l'allora movimento "Noi con Salvini". Allora un ristrettissimo manipolo di calabresi con una scelta che in quel momento appariva folle e sconsiderata ha creduto nella volontà della Lega di smarcarsi da quella forte identità antimeridionalista di matrice bossiana per attuare un cambiamento radicale trasformandosi da partito nordista in un partito nazionale.

Editoriale del Direttore