L’ultimo caso di femminicidio avvenuto, nei giorni scorsi, a Scalea, nell’alto tirreno cosentino, porta necessariamente ad una riflessione seria e in ogni ambito: sociale, clinico, educativo e anche di comunicazione.
Nel silenzio generale della classe politica calabrese ed in particolar modo cosentina sull'inchiesta "Reset" condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal Procuratore capo, dott. Nicola Gratteri, spicca la solidarietà espressa in più occasioni dal Governatore, On. Roberto Occhiuto.
Il Sindaco di Rende, avv. Marcello Manna, coinvolto nell'inchiesta "Reset" ha risposto alle domande del Gip e attraverso i suoi legali, l'avv. Gian Domenico Caiazza, Presidente nazionale delle camere penali, e l'avv. Nicola Carratelli) ha prodotto una memoria difensiva.
Dopo lunga e complessa istruttoria dibattimentale ( e nonostante la Richiesta del P.M. , di condanna ad un anno di reclusione, per il delitto di favoreggiamento personale) il Tribunale Penale di Cosenza -in composizione Collegiale - Presidente Dott.ssa Ciarcia - Giudici a Latere Dott.sse Granata e Vigna- in accoglimento dell'istanza assolutoria del difensore dell'imputato, avv. Pierluigi Pugliese, del Foro di Cosenza, formulata all'esito di appassionata ed articolata arringa, ha decretato che l'ing. R.A. , di anni 37 da Mendicino, non ha intralciato le indagini e non ha commesso alcun reato contro l'Amministrazione della Giustizia, ottemperando a tutte le cogenti disposizioni di legge, in materia di denunzia di furto e successivi adempimenti.