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Del quadrimestre bianco al posto del semestre bianco, secondo prassi e leggi dello Stato deciso dal rettore Leone, con l’approvazione del Senato Accademico, modificando lo Statuto nell’estate del 2023, nel pieno del cinquantesimo del primo anno accademico 1972/1973, per la scelta del nono rettore ne sono già trascorsi dal 1° luglio ben due mesi, con l’università della Calabria nella quiete riposante della calda estate 2025.

( nella foto in apertura il prof. Gianluigi Greco, candidato a Rettore dell'Unical )

Non c’è traccia di discussioni e confronto tra il corpo elettorale, quando tra i due candidati che come noto sono i professori, Gianluigi Greco e Franco Rubino.

Secondo il rettore uscente, come riporta la nota ufficiale di indizione delle elezioni del 10 giugno 2025, non sarebbe stato giusto attendere quattro mesi dopo la elezione (nel suo caso è avvenuta il 6 luglio 2019) perché il nuovo rettore si insediasse con il 1° novembre 2025.

L’Università nella realtà vive ancora la quiete delle vacanze tranne che per qualche iniziativa finalizzata ai nuovi studenti in fase di immatricolazione e di orientamento. Ma frequentando il sito dell’Università si può trovare, reso disponibile fin dal 5 agosto 2925, il programma del prof. Gianluigi Greco, ma non quello del prof. Franco Rubino, composto da 83 pagine.

Nelle prime 15 si individuano una premessa, alla quale è stata data dei titoli: Libertà, progetto comune, memoria, principi ispiratori, contesto e sfide, direttrici strategiche. Poi abbiamo 17 pagine dedicate alla Formazione con titoli di rispetto: contesto e sfide, la visione con una puntuale descrizione delle cose da fare quali obiettivi strategici e le direttrici da perseguire descritte in otto pagine sotto le sigle F.1/F.5 attraverso le quali entriamo nei vari aspetti della: Qualificazione e innovazione dell’offerta formativa; Attrattività dei percorsi formativi; Regolarità degli studi; Formazione inclusiva; Dimensione nazionale e internazionale.

Poi ci sono ben 15 pagine dedicate al capitolo della Ricerca sempre con l’analisi del contesto e delle sfide e la visione con allegate 7 pagine che descrivono gli obiettivi strategici e la direttrice descritte con le sigle R.1/R.3, in cui si parla di: Qualità e competitività della ricerca; Strutture e infrastrutture di eccellenza; Dimensione nazionale ed internazionale.

Seguono 14 pagine sotto la voce collaborazione con la società, in cui si trovano sei pagine sotto le voci: contesto e sfide, nonché visione con annessi 7 pagine in cui si parla degli obiettivi strategici e la direttrice collaborativa con la società spiegate mediante i punti S.1/S.4, con titoli stimolanti: Innovazione per il territorio e la imprenditorialità; Impegno culturale e sociale; Tutela della salute e sanità pubblica; Sostegno all’apprendimento permanente e all’alta formazione.

Avviandosi verso la conclusione troviamo 19 pagine sotto il titolo “Persone” sempre con la illustrazione in 7 pagine dedicate al contesto, alle sfide e alla visione, che trovano in 11 pagine a seguire la presentazione dettagliata sotto le sigle P.1/P.4 individuabili nelle voci: Partecipazione alla vita accademica; Benessere della comunità; Qualità dei luoghi e sostenibilità; Qualità dei Servizi ed Efficienza. Una mezza pagina finale è dedicata alla conclusione.

Non c’è che dire un programma ricco da leggere e studiare frutto di un intenso lavoro preparatorio, come si afferma nella parte introduttiva del documento che potremmo definire di forte impatto economico e di prospettiva. Proprio nella parte introduttiva l’attenzione è attratta da una dichiarazione che pone compiacimento ed anche possibili analisi di critica: “Il sentimento di fondo nella scrittura del programma è caratterizzato – afferma il prof. Greco nel suo documento – dal dialogo continuo e articolato, molto intenso, che ho intrattenuto negli ultimi mesi con le varie componenti della nostra comunità accademica.

Ho scelto infatti di dedicare molto tempo all’ascolto, e spesso al riascolto, delle impressioni e delle valutazioni, talvolta delle preoccupazioni, di chi ordinatamente vive il Campus, soprattutto per cogliere quelle dinamiche che attraverso altri canali di comunicazione o di rilevamento non possono emergere nella loro complessità.

Questa serie di incontri ha arricchito profondamente la mia visione dell’università della Calabria; di fatto, il mio programma interiorizza molto, in una sintesi ragionata gli appunti che ho preso e che ho elaborato in un quadro di coerenza”.

Ancora più avanti c’è un altro passaggio del documento che merita una profonda meditazione parlando di presente e futuro che costituiscono la missione dell’UniCal; mentre la memoria rappresenta il fondamento comune che ci porta nel passato che sostiene regola e orienta il progetto.

“Ogni azione programmatica – sostiene il prof. Greco nel documento – ogni scelta che saremo chiamati a compiere, dovrà essere coerente con i principi ispiratori che fondano il nostro Atene, con il patrimonio della nostra storia, con ciò che l’Università della Calabria era ed è un’istituzione democratica che ha per missione la costruzione di spazi di sapere quali luoghi di crescita e libertà, che agisce da volano di sviluppo per il territorio, che parla con voce franca, che si oppone alla guerra, che considera l’istruzione pubblica un valore fondamentale”.

Proseguendo nelle sue considerazioni il prof. Greco a un certo punto del documento afferma: “Oggi l’Università della Calabria non è soltanto un riferimento istituzionale della Regione, ma ne rappresenta una delle sue tradizioni più rigogliose e feconde, nonché un elemento identitario per le diverse generazioni che hanno vissuto le sue aule; e – soprattutto – perché, configurandosi come un ordine della memoria, l’Università della Calabria si configura oggi naturalmente anche come un ordine della speranza.

La memoria per l’Università della Calabria non è solo la custodia dei valori e degli eventi che ci consentono oggi di essere qui: è responsabilità, è metodo, è guida per un’azione rigorosa che possa consentire di aggiungere anche il nostro contributo al lavoro di chi ci ha preceduto.

La parola speranza racchiude invece diversi significati, e mi piace utilizzarla anche come omaggio e ricordo della figura di Papa Francesco che, all’idea della “speranza che non delude”, aveva inteso ispirare il Giubileo del 2025. La speranza è l’energia vitale e l’università è stata ed è speranza. Memoria e speranza segnano naturalmente il tempo della riflessione autentica, dell’analisi introspettiva.

E’ un momento buono per interrogarci sul senso del nostro essere assieme, sul senso della comunità accademica dell’università della Calabria”.

Ecco non so che dire se non affermare che sono parole forti e condivisibili per impegnarsi ad essere parte attiva in un grande progetto della “Speranza” che porta ad avere un mondo migliore e in pace, come la stessa università. Però c’è un però che prima va chiarito e la fonte la troviamo nella citazione di Papa Francesco che proclama il Giubileo della Speranza quale opportunità di redenzione per l’intera umanità rispetto alle tante debolezze umane causa di tanti disastri che portano ai vari conflitti.

Il Giubileo della speranza che Papa Francesco ci ha consegnato per noi giornalisti ha un significato pregnante in più; una raccomandazione particolare ed una missione da vivere: “Siate cercatori e testimoni di verità” per un mondo più giusto ed umano. Ecco nel raccontare questo evento della competizione elettorale che la comunità universitaria dell’UniCal vivrà in questi giorni fino a metà ottobre, spinto dalle affermazioni dello stesso prof. Greco sopra riportate, ci induce a fare emergere la “verità” per farne strumento del “buon vivere” anche nell’Università della Calabria.

La citazione di Papa Francesco e del Giubileo della Speranza ci porta a comunicare che il 31 ottobre ed il 1° novembre prossimi tutte le università del mondo si ritroveranno a Roma per celebrare con Papa Leone XIV il Giubileo universitario.

Peccato, che per effetto di una modifica apportata nell’estate del 2023 allo Statuto, riducendo il periodo di “vacatio” per l’elezione del rettore, secondo prassi e legge, da sei mesi a quattro mesi (mentre è rimasto il semestre bianco per i direttori di dipartimento), l’Università della Calabria ne rimarrà fuori non per ragione istituzionale, ma di convenienza personale, come è stato spiegato nel comunicato di indizione dell’elezione del 10 giugno scorso, come riportato in apertura del servizio.

Ma di questo nel documento presentato dal prof Gianluigi Greco non c’è traccia, riservandoci di approfondire meglio più avanti, anche se si resta in attesa del programma del prof. Franco Rubino, non ancora reso noto alla data odierna di pubblicazione del servizio. 

Franco Bartucci


Editoriale del Direttore