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Il Piano di definizione del dimensionamento della rete scolastica ha destato e continua ancora a destare, soprattutto a Cosenza e provincia, una moltitudine di iniziative, di appelli, di manifestazioni e di proteste che, all'unisono, chiedono che lo stesso venga rivisitato.

Soprattutto in rapporto alle peculiarità del territorio e per evitare danni e impoverimenti dell'offerta formativa in una realtà dove già persistono problematiche irrisolte e da non sottovalutare che penalizzano gli utenti finali del sistema scolastico che sono le nuove generazioni,  il futuro della nostra terra.

 
E nel coro di disapprovazione e fra le tante richieste mirate a rivedere il Piano di dimensionamento spicca l'accorato appello che la "Terna commissariale" che sorregge le sorti del Comune di Rende formata dal Dott. Santi Giuffrè, dalla dott.ssa Rosa Correale e dal Dott. Michele Albertini, nominata in seguito allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, rivolge al Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al VicePresidente e assessore all'Istruzione, Giuseppina Princi e al Direttore Generale U.S.R. Calabria, Antonella Iunti.
 
Nella lettera a firma dei tre commissari straordinari nella quale si condividono le perplessità e le preoccupazioni espresse dalle dirigenti degli istituti superiori operanti nel territorio rendese, si legge:
 
"Questa Commissione è della opinione che la perdita di autonomia di alcune locali istituzioni scolastiche possa arrecare un grave danno alla comunità rendese.
 
Questo Comune, seppur contiguo alla città capoluogo, costituisce una polis dotata di una sua forte individualità.
 
Rende è notoriamente il baricentro degli interessi e delle attività di un vasto comprensorio costituito da molteplici comuni limitrofi.
 
Il prospettato dimensionamento, pertanto, favorirebbe lo spopolamento e l'impoverimento, anche educativo, dei piccoli comuni viciniori.
 
Questa Commissione, inoltre, condivide il riconoscimento di "presidio di legalità" svolto dalle istituzioni scolastiche: un loro depauperamento conseguirebbe negative ripercussioni sotto il profilo dello sviluppo della coscienza della legalità tra i giovani.
 
Infine, ma non per ultimo, lo scioglimento di questo Ente per infiltrazione mafiosa porta con sé la necessità di mantenere, il più possibile, una situazione di tutela dell'esistente che non vada a perturbare, ulteriormente, il tessuto urbano e sociale.
 
Mantenimento che pare sia stato sempre rispettato in altri comuni sciolti per mafia.
 
In definitiva questa Commissione Straordinaria si appella alla sensibilità delle Autorità competenti ed auspica una conferma dell'attuale dimensionamento scolastico".
 
Questo quanto firmato dai tre Commissari.
 
Inutile soffermarsi sull'importanza e sulla valenza di un simile appello che non può che suscitare apprezzamento e lode per chi ne è stato fautore.
 
E non si può minimamente pensare che un simile appello oltre che permeato dall'autorevolezza dei firmatari non possa suscitare a coloro i quali è indirizzato una profonda riflessione sul da farsi.
 
L'impegno per la cultura per la legalità parte di "Presidi di legalità" rappresentati dalle scuole per come ha affermato più volte Giovanni Falcone che ha immolato la sua vita nella lotta alle mafie.
 
Ci si augura che in particolar modo Il Governatore della Calabria, On. Roberto Occhiuto, e la Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, non disperdano l'appello importante e significativo che la Commissione Straordinaria del Comune di Rende ha loro rivolto.
 
Redazione
 
 
 
 

Il quadro che ritrae Matteo Messina Denaro, deceduto da qualche giorno dopo la cattura del 16 gennaio scorso, appeso nel salotto della casa della madre, Lorenza Santangelo, vedova del boss Francesco ( Don Ciccio) Messina Denaro, porta con se una storia di mistero come per tutto ciò che riguarda i 30 anni di latitanza dell'ultimo dei corleonesi.

Editoriale del Direttore