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Tutto calcolato nei minimi dettagli. Tutto con la velocità della luce.
( nella foto in apertura l'aula del Consiglio Regionale )
 
A conclusione dell'ultimo consiglio regionale dello scorso venerdì 8 agosto si è chiusa la XII legislatura regionale con un anno di anticipo dopo la clamorosa e inaspettata decisione del Governatore Roberto Occhiuto di dimettersi.
 
E con grande celerità i calabresi saranno chiamati ad eleggere il nuovo consiglio regionale il 5 e 6 ottobre prossimi.
 
Le liste che formeranno le coalizioni dovranno essere presentente entro il 6 settembre.
 
Il mondo politico calabrese è chiamato per la prima volta in assoluto a lavorare alacremente nel mese di agosto per preparare il tutto.
 
Ovviamente i tempi cortissimi avvantaggiano il centrodestra che compatto e unito è già pronto a stilare le liste in sostegno della ricandidatura del Governatore uscente.
 
Il compito arduo e più gravoso spetta alla centrosinistra coalizione del centrosinistra obbligata a tentare la creazione di un campo largo e con l'individuazione di un candidato che possa ben rappresentare l'unione di una coalizione variegata e ad oggi frammentata.
 
Ma molto probabilmente il candidato che avraà il compito di amalgamare il campo largo sarà l'Europarlamantare pentastellato  ex Presidente INPS, Pasquale Tridico, pupillo di Giuseppe Conte.
 
 
 
La Cittadella Regionale da molti scherzosamente paragonata alla Reggia di Versailles per il ruolo di potere esercitato dal Governatore
 
Discorso a parte per i 30 consiglieri regionali uscenti e chissà in quanti in cuor loro, temono di non essere più rieletti.
 
Non è fantascienza ipotizzare, considerati i cambiamenti degli scenari politici dalle elezioni del 2021 ad oggi, che almeno la metà dei consiglieri regionali uscenti non rientrerà più in consiglio.
 
E certamente non si attendevano una fine così veloce e prematura della legislatura, ma, come tutti sanno, con un Governatore forte come Roberto Occhiuto nello scenario politico calabrese il consiglio regionale ha pesato ben poco, se non nulla del tutto.
 
La maggior parte ha assolto solo il ruolo di yes-man facendo a gara a chi era più bravo a tessere le favolose e fantasmagoriche lodi del Governatore molto attento  alle adulazioni.
 
E questo vale anche per le opposizioni che non hanno certamente brillato per attivismo e capacità politica.
 
Anzi in molti non sarebbe neanche il caso di ricandidarli.
 
Soprattutto nel Pd sperando che in tal senso la segretaria nazionale Elly Schein sia in grado di imporre un forte rinnovamento infischiandosene delle appartenenza di corrente o di gruppo.
 
Sarà interessante seguire e osservare cosa accadrà in questo rovente mese agostano e sino alla presentazione delle liste.
 
Anche se è necessario ammettere che la politica in Calabria è sempre più uno spettacolo incomprensibile e sempre più difficile da decifrare.
 
Redazione
 

Editoriale del Direttore