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In merito alla partecipazione del noto esponente del Pd, Carlo Guccione, ad un convegno sulla città unica organizzato dalla Lega si registra in casa Pd una reazione spropositata e che evidenzia una certa intolleranza al dialogo e al confronto che dovrebbe essere, invece,  il sale della democrazia.

 
Ad emanare una nota sulla vicenda è il gruppo consiliare del Pd di Palazzo dei Bruzi.
 
Nel documento si richiede l'intervento immediato della segreteria provinciale e regionale. Vi è anche chi, probabilmente, spera nell'epurazione dal partito di Carlo Guccione, o, almeno una sua dichiarazione di una presa di distanza dall'iniziativa in perfetto stile del Pcus ai tempi della guerra fredda.
 


La locandina dell'evento, causa della discordia
 
Il documento è firmato dai consiglieri Giuseppe Mazzuca, Francesco Alimena, Assunta Mascaro, Concetta De Paola, Francesco Tinto, Massimiliano D’Antonio, Francesco Graziadio, Aldo Trecroci e Francesco Turco.

«Esprimiamo incredulità e sbalordimento nel leggere il nome del compagno Carlo Guccione nel manifesto del convegno sulla città unica organizzato dalla Lega. Non abbiamo mai disdegnato l’obiettivo della città unica, di cui si parla ormai da 40 anni. Anche oggi i soliti nomi noti, ormai ex amministratori, ritornano sull’argomento in maniera strumentale".  
 
Cosenza, il Palazzo di Città
 
 
Immediata la replica della Lega con una nota nella quale si afferma che "Franz Caruso e Giuseppe Mazzuca, invitati telefonicamente, sì sono rifiutati di partecipare all'incontro. Era stata chiesta verbalmente la sala del chiostro di San Domenico, negata. 
 
Abbiamo deciso di pagare e di prendere una sala privata. La dichiarazione del gruppo consiliare PD il PCI del 1948 non l'avrebbe mai fatta. Siamo senza parole".

Ed infine, dulcis in fundo, ad intervenire il diretto interessato, Carlo Guccione. 
 
"Da tempo avevo evidenziato agli organizzatori dell’incontro che non avrei preso parte al dibattito. Adesso però farò di tutto per essere presente, perché ritengo che la mia libertà di partecipazione non possa essere dettata da atti che ricordano dittature del passato.
 
Per me parla la storia politica che ho alle spalle. Con i problemi che ha Cosenza, le preoccupazioni di alcuni eletti riguardano un dibattito politico sulla città unica: tutto ciò mi fa strano.
 
Il sale della democrazia è proprio il confronto con chi la pensa diversamente ed è collocato politicamente sul fronte opposto.
 
Nell’attività politica che ho condotto  mi sono sempre battuto per far emergere le mie idee in contesti molto più difficili e impegnativi di un semplice dibattito tra esponenti di diverso partito.
 
La città unica, inoltre, è stata alla base del mio programma elettorale durante la candidatura a sindaco nel 2016.
 
Lo è anche nel programma del sindaco Franz Caruso. Se qualcuno ha cambiato idea, lo dicesse apertamente.
 
Ritengo urgente che si avviino le procedure per realizzare il progetto politico e amministrativo di un comune unico, che è ormai vissuto nella quotidianità dalla stragrande maggioranza dei cittadini che vivono a Cosenza e a Rende".

Alla fine una bella diatriba, nella quale francamente, ciò che risalta è il palese deficit di democrazia e di partecipazione che trasuda dalla nota dei consiglieri comunali.
 
Redazione

Editoriale del Direttore