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Ad una analisi attenta dei numeri e dell'andamento elettorale che ha determinato una netta svolta nell'ambito della storia amministrativa della città dei Bruzi risalta un dato che, probabilmente, è stato sottovalutato.

Nonostante la grande vittoria del Governatore Roberto Occhiuto che nelle elezioni regionali del 3 e 4 marzo vince con l'identica percentuale, il 55% circa, con la quale aveva vinto la compianta Presidente Jole Santelli il 26 gennaio 2020, a Cosenza, nel voto di ballottaggio a due settimane di distanza dall'ascesa dell'esponente di Forza Italia alla Cittadella, il centrodestra a Cosenza, con un candidato espressione di Forza Italia e sponsorizzato dal NeoGovernatore, Roberto Occhiuto, e dal sindaco uscente Mario Occhiuto, perde clamorosamente le elezioni comunali. Già nel confronto fra il voto regionale del 3 e 4 marzo ed il voto alla scheda comunale molti gli elettori che alle regionali hanno votato la coalizione del centrodestra e alla scheda comunale nello stesso tempo e nella stessa urna hanno votato in modo differente. Infatti in città Roberto Occhiuto prende 14.834 voti ( il 43,79%), già un dato molto più basso che nel resto della Regione, e il candidato a Sindaco del centrodestra, Francesco Caruso, prende 13.132 voti  (il 37,43%), cioè ben 1.702 voti in meno di Roberto Occhiuto. Quindi ben 1.702 elettori cosentini hanno votato alle Regionali il candidato del centrodestra e alle comunali un candidato di altra coalizione. Già questo era un segnale che poi è stato confermato con la vittoria al secondo turno del'esponente socialista, Franz Caruso. Ma chi ha determinato tale vittoria. Certamente la scelta fatta dal candidato sindaco, espressione di un polo civico fuori da ogni partito, Francesco De Cicco, che con le sue sei liste ha ottenuto 4.861 voti il 13,9%, con 900 voti in più delle sue liste. La scelta di optare per Franz Caruso al ballottaggio è stata la carta vincente. Il vero vincitore morale della competizione elettorale è stato Francesco De Cicco, che, con un polo civico vera espressione autenticamente popolare, nel termine alto e nobile lontano da ogni populismo, ha dato voce a chi spesso non ha mai avuto voce alcuna. Quasi 5.000 voti quelli presi da Francesco De Cicco che rappresentano una grande novità sul piano della storia politica cittadina. Mai un nuovo esperimento politico completamente civico e fuori dai partiti ha ottenuto un simile numero di consensi. Un tempo il quartiere popolare per eccellenza, Via Popilia, è stato feudo elettorale di personaggi che comunque erano parte integrante dei partiti. Chi non ricorda la forza elettorale della famiglia Gentile negli anni '70 e '80 della Prima Repubblica concentrata nei quartieri popolari, ma sempre nell'ambito di un partito, l'allora vecchio Psi. E tanti sono stati i personaggi politici che, nel tempo, hanno rappresentato l'area popolare ma sempre nei partiti, in alcuni casi del centrodestra, in altri del centrosinistra. Mai e poi mai una espressione puramente civica fuori da ogni schema per come è avvenuto con Francesco De Cicco che è riuscito a candidare ben 192 candidati. Un esperimento politico di "Polo civico popolare" che può avere un futuro, che può uscire dai confini cittadini ed incontrare altri esperimenti e avventure "civiche", nell'ottica di creare una rete "civica" da non identificare con un terzo polo che non ha avuto sinora alcuna fortuna ma che potrebbe avere, invece, risvolti di crescita e di consenso e potrebbe coprire quella parte di elettorato delusa dai 5 Stelle, delusa da populismo e alla ricerca di novità concrete e reali. Un progetto politico che potrebbe nascere da Cosenza, dalla città dei Bruzi e, chissà, costruire un nuovo percorso.

Redazione 

Editoriale del Direttore