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Negli ultimi tempi il vento dell'antimafia si è notevolmente affievolito, nonostante le organizzazioni criminali siano sempre più potenti e la corruzione dilaghi come non mai. In Calabria, ad onor del vero, tranne alcuni lodevoli esempi non è mai decollata una vera cultura antimafia ed il "Sistema" ha sempre tutelato e conservato attraverso una diffusa cultura dell'illegalità ed il controllo del territorio anche un vasto consenso popolare. Del resto anche in politica la distinzione fra centrodestra e centrosinistra è sempre apparente mentre in realtà gli inciuci e le alleanze strategiche sono state sempre funzionali alla gestione del potere con opposizioni fittizie e solo di facciata. Ma in questa campagna elettorale che i concluderà con il voto del 3 e 4 ottobre si registra una novità assoluta. La presenza fuori dagli schemi della candidatura di Luigi De Magistris con il suo polo civico lontano sia dal centrodestra che dal centrosinistra. In tale contesto la candidatura di De Magistris rappresenta una sintesi di vero cambiamento. Infatti non pochi sono gli esponenti storici del centrodestra e del centrosinistra che, stanchi di una politica inciucista e collusa, hanno dichiarato il loro consenso a Luigi De Magistris per la sua identità concreta di possibile cambiamento. Basti citare Angela Napoli, donna di destra da sempre ed impegnata sul fronte dell'antimafia. Ed anche Pino Masciari, personaggio emblematico dell vera antimafia, ha confermato il suo contributo per una rivoluzione culturale attraverso il voto a Luigi De Magistris. Ed in tal senso riportiamo integralmente un comunicato stampa firmato dagli "Amici di Pino Masciari per la Calabria".
"Gli Amici di Pino Masciari per la Calabria comunicano che l’imprenditore vibonese Giuseppe Masciari, storica figura dell’antimafia meridionale e nazionale del Paese, sarà presto in Calabria per sostenere la rivoluzione culturale di Luigi de Magistris, Sindaco uscente di Napoli e candidato alla Presidenza della regione. Pino Masciari, pioniere dei Testimoni di Giustizia, denunciò negli anni Novanta la fitta rete di interessi masso-‘ndranghetisti che insistevano su quattro province calabresi: una ragnatela di affari che alimentava il sistema massomafioso, dal livello militare (le cosche del Crotonese, Catanzarese, Vibonese e del Reggino) a quello proprio della borghesia mafiosa (politici, colletti bianchi, giudici). Pino Masciari negli anni è diventato un simbolo nazionale di resistenza civile e di promozione della cultura della legalità, incontrando migliaia di studenti delle scuole e delle università italiane a cui ha raccontato la sua storia di denuncia e di coraggio. Pino Masciari sarà nei prossimi giorni in Calabria al fianco di Luigi de Magistris per contribuire in prima persona, come ha del resto sempre fatto in tutta la vita, alla costruzione del cambiamento e del riscatto del Paese, a partire proprio dalla sua terra e dal Mezzogiorno. Queste le sue parole a commento della nota diffusa dagli Amici di Pino Masciari per la Calabria agli organi di stampa, e alle cittadine e ai cittadini calabresi. «La Calabria è a un bivio — dichiara Pino Masciari.  Non possiamo accettare che nella nostra terra comandino 160 cosche di ‘ndrangheta né tollerare passivamente che l’ordine pubblico sia condiviso tra Stato e mafie. Adesso basta. Questa è l’ora della disobbedienza e dell’insurrezione culturale. La nostra terra sta morendo nell'indifferenza del Paese. In Calabria, la mafia gestisce segmenti nodali dell’economia. C'è una borghesia fortemente collusa con le famiglie di ‘ndrangheta, a tutti i livelli. La sanità è allo sfascio — continua Masciari: come dimenticare ad esempio le terribili immagini, in piena pandemia da Covid19, dell'ospedale da campo a Cosenza, capoluogo della provincia più popolosa della regione, allestito in tutta fretta per accogliere i malati che i locali presidi ospedalieri non riuscivano più a ricoverare nei reparti. La disoccupazione calabrese è poi una vergogna di Stato sulla quale si è costruita negli anni una pedagogia organica del ricatto sociale che non ha eguali nel sistema europeo e persino nelle altre regioni meridionali. La Calabria è il Sud del Sud: oggi è il cuore della Questione Meridionale. La mia presenza in Calabria ha perciò la funzione di contribuire in modo militante e senza alcun interesse politico da tutelare (né personale né di gruppo) alla costruzione di una nuova assunzione di responsabilità collettiva e sociale: una nuova soggettività politica che passi prioritariamente da un voto di rottura del sistema, in modo da frantumare questa perversa società del ricatto e dell'inginocchiatoio. Il 3 e 4 ottobre i calabresi — conclude Pino Masciari — hanno la possibilità di liberare il loro futuro e di alzarsi in piedi dinanzi alla storia, mettendosi in cammino verso la costruzione di una società più libera e giusta. Per tali ragioni sarò al fianco di Luigi de Magistris e dei calabresi onesti in questa irripetibile battaglia di civiltà tra libertà e schiavitù. Non possiamo più vivere nella zona grigia e accettare la collusione con le mafie come metodo esistenziale e di governo dei territori. Non possiamo più rimandare la partita del riscatto. Si gioca adesso e dobbiamo vincerla per la nostra gente».

Per gli Amici di Pino Masciari, Coordinamento Calabria
Giancarlo Costabile, Francesco Giuliano, Rino Coccimiglio, Silvio Carbone

 

Editoriale del Direttore