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Mentre Brunello Cucinelli, re del cachemire, e fra i più ricchi imprenditori italiani con 1,5 miliardi di euro di patrimonio e 2.200 dipendenti inaugura in una villa settecentesca l'idea di una Biblioteca Universale con ben 500.000 volumi citando addirittura Confucio quando sosteneva "chiedo al cielo niente altro che una casa piena di libri" a Cosenza, un tempo lontano chiamata "L'Atene della Calabria" vi era chi prendeva i libri contenuti nella Free Library ubicata a Corso Mazzini su iniziativa del Liceo Classico "B. Telesio" e gettava con disprezzo i libri nei bidoni della spazzatura. Un gesto simbolico che ben dipinge il degrado culturale inarrestabile vissuto negli ultimi anni dalla città di Bernardino Telesio e Tommaso Campanella. Un gesto simbolico che dimostra come Cosenza sia oramai una piccola città provinciale dove i libri, simbolo di cultura, è giusto che vengano buttati nell'immondizia. Del resto se osserviamo la composizione del consiglio comunale e il livello culturale della classe politica dominante degli ultimi decenni vi è da disperarsi. In tanti non hanno molto probabilmente mai letto un libro nella loro vita.  Non per nulla Cosenza è una città dove si legge pochissimo, dove la vendita dei libri è al minimo storico. E sull'atto vandalico è intervenuto il Dirigente del Liceo Classico "B. Telesio", Antonio Iaconianni, che ha sottolineato come l'accaduto sia di "una gravità inaudita per quello che la Free Library rappresenta. Il vile episodio è - sostiene Iaconianni - un oltraggio alle nostre coscienze. Chi pensa che con queste bravate mina la serenità della nostra città e del nostro fare scuola e cultura, sbaglia e ha una visione ingenua e pseudomafiosa dei rapporti sociali. Profanare un luogo con un altissimo valore simbolico vuol dire fare emergere tutto il degrado morale di chi questi gesti li compie. La mia condanna e di tutta la comunità scolastica che rappresento è categorica".
Redazione
 
 

Editoriale del Direttore