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Edoardo Pizziolo è un giovane nato nella ridente e operosa città di Treviso e cresciuto nella provincia trevigiana, nel piccolo paese di Sant'Alberto. Una provincia laboriosa dove il lavoro assume una sua sacralità. 

 
Il giovane Edoardo si è cimentato nell'arte della scrittura e nel 2021 ha pubblicato la sua opera prima, "Così parlò l'imputato" edito da Edizione Stilus.

Cimentarsi nella pubblicazione dell'opera prima per un giovane scrittore o aspirante tale assume la valenza di una prova da non sottovalutare e leggendo il libro scritto da Edoardo Pizziolo per le sue peculiarità e le sue primizie può considerarsi una prova superata più che brillantemente.

Notevoli le citazioni e i collegamenti con autori del calibro di Mark Fisher con il suo "Realismo capitalista", con l'enciclica "Fratelli Tutti" di Papa Francesco e con "Per un'economia a misura della persona" di Stefano Zamagni.
 
Il libro racconta la storia di A. Quisquo, un giovane e normale ragazzo che lavorava da rider in una compagnia di consegna pasti a soli 450 euro al mese, un giovane come tanti, un giovane che rappresenta nel suo essere anonimo le conflittualità e le peculiarità della nuova generazione.
 
Un giovane che lavorava senza entusiasmo per un lavoro che non può piacere a nessuno per mantenersi da studente alla facoltà di medicina, facoltà non scelta da lui ma dai suoi genitori.
 
Il giovane un giorno investe con l'automobile un vecchio determinandone la morte.
 
Per tale incidente viene condotto in Tribunale e condannato. Può sembrare una trama semplice e diretta, priva di emozioni e di argute riflessioni. Invece l'autore riesce, ed in questo si scorge il talento di scrittore, da una trama apparentemente ovvia e lineare a descrivere una storia che attraversa tanti interrogativi e tanti temi che inducono alla riflessione.
 
Dal conflitto generazionale fra i giovani di oggi e gli anziani che hanno vissuto la loro gioventù in epoche talmente differenti da rendere quasi impossibile un vero dialogo ed una reale comprensione.
 
Il Premio Letterario "Premio Speciale ( Miglior Opera Prima) conferito a Edoardo Pizziolo per l'opera "Così parlò l'imputato"
 
 
I personaggi del racconto sono volutamente allegorici, dal rider A. Quisquo (dal termine latino quisque - chiunque), al fratellastro Adolfo Stergon alla professoressa Carla Pinuto che dal termine greco "Pinutòs", che vuol dire intelligenza, rappresenta il buon senso alla vittima Aldo Geras da "Geras" che nella mitologia greca è il Dio della vecchiaia.
 
Il racconto contiene anche l'utilizzo di molti numeri simbolici contenuti nella Bibbia.
 
Dai 143.000 abitanti di Loci, la città nella quale si snoda la storia, che si collega al numero dei 144.000 giusti salvati e ai 35 anni di condanna subita da A. Quisquo che si possono collegare ai tre anni e mezzo di dominio del male dell'Apocalisse.
 
L'enormità della condanna inflitta dalla Legge di Loci è paragonabile ad una parodia di una Giustizia troppo assoggettata al mercato che caratterizza tutto il mondo occidentale.
 
Evidente in tutta la narrazione il conflitto generazionale e l'abiuria nei confronti di una burocrazia snervante e ostacolo per qualsiasi momento di sviluppo e crescita per le new generation.
 
Un bel racconto del quale volutamente non sveliamo oltre nell'intento di indurre nel lettore della presente recensione la curiosità di leggere l'opera prima di Edoardo Pizziolo.
 
Ma prima di chiudere la recensione è obbligo citare il Premio Speciale quale miglior "Opera Prima" ricevuta da Edoardo Pizziolo nell'ambito del Premio Letterario Internazionale "Un libro amico per l'inverno" - XI Edizione 2022 - per la sezione narrativa edita.
 
Un premio meritatissimo ricevuto il 14 maggio 2022 a Rende, ridente cittadina calabrese sede dell'Università della Calabria, con Presidente del Premio Anna Laura Cittadino e Presidente della Giuria, Marco Marra.
 
Nell'ambito della motivazione del Premio si legge anche "Fra consapevolezza e arguta ironia, emergono capacità analitiche e introspettive rare per un giovane che si dimostra autore promettente".
 
Siamo certi che tale augurio sarà concretizzato dalle prossime opera di un giovane nato con il talento del racconto e della narrazione.
 
Redazione
 
 
 
 
 



Editoriale del Direttore