E’ il primo candidato pubblico che ha manifestato la sua volontà a candidarsi per le prossime elezioni a Rettore dell’Università di Arcavacata per l’unico mandato di sei anni 2025/2031.
( nella foto in apertura il Prof. Franco Rubino ).
E’ il primo in quanto l’altro, Pier Luigi Greco, già direttore del dipartimento di matematica ed informatica uscente, non lo ha fatto ancora pubblicamente; ma essendo portato dal rettore uscente – questo si dice tra i cubi di Arcavacata e anche fuori, da oltre due mesi sta partecipando a dei “cenacoli” riservati e segreti nei vari dipartimenti e luoghi di lavoro, sovvenendo a quanto stabilito dallo Statuto e dal decreto di indizione delle elezioni, reso noto lo scorso 10 giugno, in base al quale si dovrebbe aspettare la data del 31 luglio per la presentazione della candidatura ufficiale e quindi attendere il 15 settembre per presentarsi alla comunità universitaria pubblicamente e confrontarsi con altri potenziali avversari.
Franco Rubino lo ha fatto, ma Pier Luigi Greco no e questo per quanto sta accadendo nei “cenacoli” segreti dei cubi dell’UniCal è molto grave in quanto cozza ed oscura lo slogan coniato dal Rettore Pietro Bucci nel 1981, quando candidatosi per un secondo mandato a Rettore dell’Università della Calabria, si impegnò, dopo le dolorose vicende che coinvolsero il nostro Ateneo per accuse presunte di terrorismo, a trasformare la nostra università coniando uno slogan storico “Arcavacata una casa di vetro” rimasto negli annali dell’UniCal; mentre adesso con i “cenacoli” animati in varie strutture dell’Ateneo lo vediamo offuscarsi, perché non crediamo che sarà data al prof. Franco Rubino, dai suoi stimati colleghi lo stesso spazio, dato il clima che si è creato. A meno che insorga nella comunità universitaria una coscienza ed uno spirito di autonoma libertà di giudizio ed azione.
Bisogna riconoscere al prof. Franco Rubino, che nell’annunciare la sua candidatura ha messo nel suo documento un titolo che contestualmente riconosce e porta alla luce una comunità universitaria impaurita ad esprimersi di fronte a quanto sta accadendo da più tempo nell’UniCal. “Disarmate la paura….(Leone XIV)”, scomodando ed utilizzando il nome del Papa con l’auspicio – almeno si spera - che arrivi alla comunità universitaria dell’UniCal un suo bel messaggio in grado di risvegliarla e scuoterne le coscienze, sapendo che ne hanno seguito le sorti i Papi come: San Paolo VI, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Ci piace ricordare che proprio San Giovanni Paolo II nel 2004 ne ha benedetto finanche il plastico datogli in dono dal Rettore Giovanni Latorre.
Di paure e di silenzi della comunità universitaria del primo Ateneo calabrese se ne sono registrate tante, a cominciare dalle modifiche apportate allo statuto nell’estate del 2023, al centro dell’attenzione nelle ultime vicende, per passare all’emendamento di proroga del mandato presentato da tre senatori di forza Italia al Senato e respinto, che ha visto la contrarietà soltanto dei sindacati interni Cgil, Snals e USB (Unione sindacale di Base), dell’unica associazione studentesca Athena Rèf e di due docenti emeriti in pensione Cersosimo e Costabile, per finire alla vicenda del quadrimestre previsto per l’elezione del nuovo rettore che praticamente congela la scelta attraverso la creazione di un nuovo rettore in una provetta di laboratorio distruggendo il valore fondante della stessa università rappresentato da una comunità che vive l’esperienza universitaria in un campus.
Il prof. Franco Rubino nel suo documento si presenta e racconta i suoi 42 anni di vita nell’Università della Calabria partendo dal 1983. “Quarantadue anni in cui - ha scritto - mi sono dedicato solo a questa Università: non ho fatto altro per mia scelta… E questo Ateneo l'ho vissuto in tutti i ruoli: studente, laureato, borsista, dottorando, docente a contratto, ricercatore di matematica finanziaria, ricercatore di economia aziendale, professore associato, prima, e ordinario, poi, sempre di economia aziendale, Presidente del corso di laurea in economia aziendale, vicedirettore del dipartimento di organizzazione aziendale e amministrazione pubblica, Preside della facoltà di economia, Direttore del dipartimento di scienze aziendali e giuridiche, membro del Senato Accademico”.
Dalle funzioni svolte negli anni di presenza nell’UniCal, il prof. Rubino è passato a fare delle riflessioni su come la vita cambia e la stessa Università: “Da allora l’Unical è cambiata, poiché a tutto si può resistere, tranne a cio’, che, cambiando, ci cambia… Anche senza che noi ce ne accorgiamo… Ma le radici sono quelle, e quelle per sempre rimarranno… E con quei valori che abbiamo maturato dentro, valori che esistono, ma non potranno mai essere misurati, perché sono inestimabili… Non tutto ciò che nella vita conta, può essere contato…Bisogna, quindi, guardare avanti: il tempo non lo potremo mai fermare, e occorre guardare al futuro: al nostro futuro, al tuo futuro, a quello dell'Unical, dei tuoi figli e di tutti quelli a cui vuoi bene: al futuro di questa martoriata terra di Calabria… Un futuro che è solo ed esclusivamente nelle mani di tutti noi”.
“E’ arrivato il tempo di mettersi a disposizione dell’Università della Calabria ed è per questo – ha precisato il prof. Rubino nel suo documento avviandosi verso la conclusione - che offro la mia candidatura per la carica di Rettore, che non vuole essere “contro”, ma “per”. Per poter illustrare la sua vision sul futuro dell’Unical, e non solo… Non per essere un Rettore, che sta sopra di te, ma una persona che, come te, vive la quotidianità e comprende i tuoi problemi… Un docente fra i docenti… Un docente fra il personale… Un docente fra gli studenti… Una persona fra le persone… Un pari fra pari … Non certo per “essere servito”, ma, come sempre, per “servire”… non per comandare, ma per “ascoltare” e trovare insieme a te “soluzioni condivise” … Non per far contenti “alcuni” e trascurare altri, ma per aiutare “tutti” … Non contro “qualcosa” o “qualcuno”, ma per “l’Unical e la Calabria” … Se tutti, e non solo alcuni crescono, in assenza di squilibri interni ed esterni, cresce l’Unical, cresciamo noi e i nostri figli, cresce la Calabria tutta, e crescono anche quegli alcuni, che il “tutti” include…. E i tuoi successi saranno i nostri successi, i successi dell’Unical….”. Ma dato il clima e i tempi ridottissimi dedicati alla presentazione pubblica dei candidati ne avrà il tempo per illustrare la sua visione dell’Università della Calabria? Come già detto in precedenza ne dubito, ma resta la certezza che la nostra Università ha bisogno di un vero e sano nuovo nocchiero.