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La redazione de "La Voce Cosentina.it" ha più volte in numerosi articoli denunciato la vergognosa situazione nella quale versano i registri tumorali di popolazione delle province calabresi previsti da apposita regionale e in vigore da decenni in tutte le Asp delle province d'Italia.

 
In più occasioni si è ribadita la necessità di rendere efficienti i registri anche perché fondamentali per organizzare una efficiente progettazione delle azioni di prevenzione. E finalmente qualcosa comincia a muoversi.
 
 
L'audizione tenuta dalla Commissione sanità in consiglio regionale ha certificato che la situazione è grave per come è stato più volte affermato.
 
Ed in merito a tale audizione pubblichiamo integralmente il comunicato stampa dell'On. Ferdinando Laghi che ha chiesto l'audizione e che ha avuto il merito di smuovere le acque stagnanti nonostante i tumori in Calabria ed in provincia di Cosenza siano in continuo aumento.
 
Sede del Consiglio Regionale della Calabria ( RC)

"L’audizione riguardante la situazione del Registro tumori della Regione Calabria, da me richiesta dopo l’interrogazione che ho presentato sull’argomento, è stata assai importante e chiarificatrice sotto molti aspetti», così esordisce il capogruppo in Consiglio regionale di “De Magistris Presidente”.
 
"Purtroppo, il quadro emerso con tutta evidenza non è affatto confortante e spiega, almeno in parte, i gravissimi ritardi, rispetto al resto d’Italia, che la nostra Regione ha accumulato in questo ambito così importante.
 
I dati disponibili in Calabria, ove presenti, risultano obsoleti e inutilizzabili per gli obiettivi che i Registri tumori si prefiggono: conoscere la realtà oncologica dei territori in tempi brevi per poter attuare interventi mirati di prevenzione.
 
Sono stati auditi il rappresentante del dipartimento alla Sanità della Regione Calabria, nonché i responsabili dei Registri tumori delle cinque province calabresi.
 
È  emerso che le strutture e le attività previste dalle vigenti leggi regionali sull’argomento non hanno avuto piena applicazione o sono rimaste del tutto inevase.
 
Manca quella necessaria “cabina di regia”, a livello regionale, che dovrebbe coordinare e monitorare le attività dei singoli Centri.
 
Non esiste una piattaforma aggiornata, comune e condivisa, a livello informatico, che permetta di inserire omogeneamente i dati e di inviarli quindi al Centro nazionale dell’Airtum, il Registro che raccoglie e organizza i dati su tutto il territorio nazionale – continua il consigliere Laghi -.
 
Così come non è stato possibile avere una data presumibile entro la quale questi fondamentali adempimenti potrebbero essere evasi.
 
Dal canto loro, i responsabili dei cinque Centri regionali hanno rappresentato una situazione di carenza di personale, mezzi e strumentazioni che hanno aggiunto problemi a problemi e di cui pure è difficile prospettare efficaci e tempestive soluzioni.
 
Il quadro complessivo è stato, perciò, davvero deludente, ma anche allarmante, anzitutto perché le “falle” del sistema oggetto dell’audizione sono apparse più numerose e gravi di quanto si potesse immaginare e poi anche perché appaiono forti le perplessità e i dubbi sulla possibilità di superare, in tempi ragionevoli, i problemi emersi.
 
L’audizione di ieri, in ogni caso – conclude Laghi -, si è rivelata fondamentale per focalizzare, condividere e dare pubblica visibilità ad una situazione che richiede interventi urgenti per la tutela del diritto alla salute di tutti i calabresi.
 
La Commissione Sanità con il suo presidente, On. Michele Comito, ha perciò deciso di riproporre l’audizione tra qualche mese, per monitorare l’andamento dei problemi emersi e cercare di contribuire, nel contempo, alla loro soluzione".
 
Redazione

Editoriale del Direttore