Oramai le dimissioni, gli incarichi ad interim ed i cambiamenti al vertice dell'Asp di Cosenza non si contano più. Se fosse stata una azienda privata sarebbe fallita e chiusa per bancarotta da tempo, ma essendo una struttura pubblica continua a macinare debiti su debiti che oramai è sempre più difficile se non impossibile quantificare.Sicuramente una situazione che si trascina negli anni dovuta essenzialmente al fatto che in Calabria, ancor più che altrove, la gestione della sanità dipende dalla politica. E questo basta per comprendere in quale stato sia giunto il disastro sanità calabrese. Disastro direttamente proporzionale al livello dei politici votati e scelti dall'elettorato calabrese. Quindi nell'Asp di Cosenza, l'ennesima dimissione, quella del Commissario, oramai ex, Giuseppe Zuccatelli. Lo stesso aveva assunto la guida dell'Asp di Cosenza lo scorso 19 febbraio, subentrando alla anch'essa dimissionaria ed ex commissaria Daniela Saitta, che rimase sulla poltrona che scotta per pochissimo tempo. La nomina di Zuccatelli in reggenza decretata dal Consiglio dei mInistri e poi ratificata dal Commissario ad acta, Saverio Cotticelli, era stata effettuata in attesa della nomina di un nuovo commissario che ora sarà necessario individuarenel più breve tempo possibile sperando che il nuovo arrivato non ripeta le brevi esperienze di chi lo ha preceduto. Certamente i continui cambi al vertice non migliorano una situazione già incandescente. E nella gestione delle Asp passano interessi di non poco conto come gli accreditamenti alle strutture private accreditate che solo in provincia di Cosenza ammontano a ben 155, fra cliniche, Rsa, strutture riabilitative e laboratori e per le quali non è detto che non si annidino interessi di personaggi politici in perenne conflitto di interessi che sulla sanità hanno costruito le loro fortune elettorali e anche personali.
