In tanti articoli pubblicati su mass- media e tanti post sui social tanti esperti politologi di varia estrazione si sono cimentati e si cimentano quasi giornalmente nel tentare di spiegare il perchè dell'altissimo dato di astensione dal voto che si registra in Calabria.
Addirittura alle regionali del 2021, quando è stato eletto Governatore Roberto Occhiuto, oggi ricandidato, la percentuale dei votanti si attestava al 44,36%.
Nulla di più falso.
Il 44,36% viene calcolato su una platea di elettori, quindi di iscritti alle liste elettorali, che rappresentano una cifra mostruosa, ben 1.890.732, quando tutti sono al corrente che i residenti in Calabria, compresi i minori che non votano, sono 1.830.000 e che i veri abitanti, cioè coloro i quali abitano e vivono in Calabria, non sono più di 1.250.000.
La differenza fra residenti e abitanti è data dai fuorisede, circa 500.000, che sono coloro i quali conservano per veri motivi la residenza in Calabria ma vivono da decenni in altre Regioni o all'estero.
Inoltre circa 400.000 sono gli iscritti all'AIRE ( Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) che vivono in grande maggioranza in America latina e che sono inseriti negli elenchi elettorali.
Molti sono anche deceduti ma mai nessuno ha provveduto alla cancellazione dagli elenchi.
I "veri elettori" in Calabria sono circa 1.000.000 e nelle regionali del 2021 hanno votato in 838.691, cioè l'84%, mentre alle politiche del 2022 hanno votato in 760.354, circa il 76%.
Prendiamo ad esempio il comune di Scala Coeli che è il comune natio del candidato del centrosinistra Prof. Pasquale Tridico.
Un piccolo comune che si avvia ad estinguersi con soli 745 residenti a fine 2023.
Nelle regionali del 2021 si sono recati al voto 434 elettori che corrispondono a circa l'87% dei veri abitanti maggiorenni.
Ma gli iscritti alle liste elettorali a Scala Coeli sono addirittura 1.864.
Circa 1.300 sono inseriti negli elenchi perchè iscritti all'AIRE, quindi emigrati negli anni passati che vivono in America e che non hanno mai votato.
Proponiamo un altro esempio, il Comune di Paduli dove è Sindaco Domenico Baldino, il padre dell'On. Vittoria Baldino, vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera molto legata a Giuseppe Conte.
I residenti del Comune di Paduli, comune del basso Ionio cosentino come quello di Scala Coeli, sono 946, gli abitanti "veri", non più di 700 e i votanti alle regionali del 2021 sono stati 479, circa il 90% dei veri elettori maggiorenni, circa 580, che vivono nei fatti nel piccolo comune.
Anche Paduli un piccolissimo comune in via di estinzione.
Ebbene a Paludi gli iscritti alle liste elettorali sono addirittura 2.493, circa 2000 in più del dato reale, ovviamente tutti iscritti all'AIRE.
In Calabria votano tutti e tutti, circa il 97%, esprime una preferenza. Infatti alle Regionali vince chi ha nelle liste i candidati più forti.

I soliti professionisti della politica compresi i figli, le mogli, i nipoti e tutta la progenia familiare.
Familismo esasperato che coinvolge tutti da destra a sinistra al centro.
Figlio della cultura calabra dove il potere dei pacchetti dei voti, frutto di anni ed anni di favori, di false assunzioni, di illegalità quotidiane, di truffe e di tutto di più si tramanda da padre in figlio.
In tale contesto dove il voto è l'unica merce di scambio di una realtà socio- economica - culturale fondata sull'illegalità e sul clientelismo la stragrande maggioranza dei calabri vende il proprio voto all'amico di turno.
Basti pensare che in Lombardia o in Veneto solo il 4 - 5% dei votanti esprime una preferenza. Nelle regioni del Nord si vota solo il simbolo.
Chi mira a conquistare il cosiddetto non voto non ha compreso che non solo non esiste ma non ha neanche compreso la vera essenza dell'essere calabro.
Vuol dire che non conosce la Calabria e le sue dinamiche clientelari - amicali e di comparaggio in una logica di appartenenza che è sempre stata la base dell'organizzazione sociale calabra.
Dall'appartenenza alla 'ndrangheta, alla massoneria, al gruppo degli amici degli amici, alla mitica figura del "compare".

Altro che voto di protesta del non voto.
La protesta non ha mai avuto alcuna fortuna in Calabria.
Mentre grande fortuna arride da sempre i tanti imbroglioni politici con vastissimi curriculum di truffe e imbrogli vari che non solo escono sempre indenni da qualsiasi indagine o inchiesta giudiziaria ma che addirittura tramandano i loro pacchetti di voti ai loro fortunati familiari.

Per gli altri, che non sono figli di politici, solo emigrazione o l'eterno "leccaculismo" ai potenti e vendita del voto in tutte le elezioni al miglior offerente.
Redazione


