Negli ultimi tempi si assiste ad un fenomeno preoccupante, quello da parte del ceto politico dominate di raccontare una Calabria che vola, che progredisce, che cresce mentre i dati reali testimoniano il contrario e il perdurare di una crisi economica sempre più forte e più dura.
Il ceto politico ha ben assimilato un concetto molto importante al mondo d'oggi.
Spesso la realtà non è la pura verità ma quello che si racconta, magari attraverso i social e attraverso una informazione sempre più serva del potere.
A smentire i tanti video di coloro i quali governano la nostra terra bastano due dati molto semplici da comprendere.
In Calabria su 1.830.000 residenti ad avere un lavoro ( coloro i quali sono compresi fra i 15 e i 64 anni) sono solo in 541.000. ( Anno 2024)
Praticamente il 44,8% della forza lavoro. Molto meno della metà di coloro i quali sono in età lavorativa.
Mentre in Italia il tasso di occupazione è del 62,5% ( Anno 2024). Dato infinitamente più alto di quello calabro.
La Regione con meno lavoratori ( in percentuale in Italia ).
A tale dato s aggiunge quello della continua migrazione giovanile che è, ovviamente strettamente legato alla cronica mancanza di lavoro.
Migliaia e migliaia di laureati hanno abbandonato la Calabria negli ultimi anni confermando il ruolo delle Università calabresi quali "Propulsori di emigrati intellettuali e laureati".
I giovani diminuiscono a vista d'occhio, la classe degli anziani è oramai la maggioranza e lo spopolamento avanza giorno dopo giorno.
Gli ultrasessanetenni e i pensionati sono oltre la metà della popolazione calabra.
E dinanzi a tali dati incontrovertibili e inconfutabili il ceto politico dominante spocchioso e menzognero continua a dire e sostenere che in Calabria tutto procede nel migliore dei modi.
E vi è anche chi vi crede.
Nell'ignoranza che oramai cresce a dismisura bastano un paio di video sui social e qualche influencer e la verità costruita e menzognera diviene la verità per tutti.
Questi sono i tempi dei social, degli influencer.
Il grande Francisco Goya sosteneva che "con il sonno della ragione si generano i mostri" ed oggi siamo giunti al sonno della ragione.
Ci attendono ora i mostri o le mostruosità.
Redazione