Stiamo parlando del prof. Giancarlo Susinno, una delle figure più rappresentative, molto vicina all’Università della Calabria fino agli ultimi giorni della sua vita, scomparsa a Roma circondato dall’affetto dei suoi familiari. ( nella foto in apertura Franco Bartucci con il Prof. Giancarlo Susinno ).
Il prof. Susinno è stato per l’Università della Calabria una figura di prestigio che per la sua area di ricerca l’ha inserita nei circuiti internazionali. Arrivò all’UniCal nel 1987 con l’incarico di docente straordinario di Fisica Generale, proveniente da un’esperienza ventennale presso il CNEN e l’INFN nel campo della Fisica Subnucleare.
L’anno successivo viene nominato direttore del dipartimento di fisica.
In qualità di direttore del dipartimento di fisica promuove a metà maggio del 1988 un convegno dibattito sul tema: “Il ruolo nuovo delle scienze nei grandi progetti di collaborazione internazionale”, avendo come ospite il prof. Antonino Zichichi per parlare dei “Grandi progetti della fisica subnucleare”; mentre lo stesso prof. Susinno illustra i contenuti della partecipazione del dipartimento di fisica al progetto LAA del Centro Europeo di Ricerca Nucleare.
In quella circostanza il prof. Zichichi disse dell’UniCal e del prof. Susinno: “Il fatto che l’università della Calabria sia presente con un gruppo di validi ricercatori, guidati dal prof. Susinno, in un progetto di così vasto interesse come la fisica subnucleare, che rappresenta la nuova frontiera della scienza, è segno di coraggio e capacità a sapere affrontare i problemi più difficili.
La strada dell’inserimento nei circuiti internazionali della scienza e della ricerca passa proprio attraverso l’impegno costante verso i problemi difficili che questa presenta. La scoperta di nuove leggi fondamentali della natura e di nuovi fenomeni è sorgente di nuove autentiche innovazioni di pensiero e sviluppo civile. Per progredire in tale cammino sono necessari laboratori complessi ed acceleratori di grande energia”.
Il 30 maggio 1991 viene eletto Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali per il triennio accademico 1991/1994, subentrando al prof. Nicola Uccella.
Il suo curriculum è abbastanza nutrito per esperienze internazionali, partendo dal progetto “Gran Sasso” LAA-ZEUS, ricoprendo la funzione di responsabile della componente “Large Area Devices for Muon Detection. Ha, inoltre, ricoperto la responsabilità della realizzazione della strumentazione necessaria al riconoscimento dei muoni, prodotti nell’esperimento ZEUS, in preparazione per lo studio delle interazioni elettrone – protone presso il collisionatore HERA nel Laboratorio DESY di Amburgo.
Durante la presidenza della Facoltà di Scienze ha garantito la sua presenza in tutti gli organismi in cui era necessaria la sua partecipazione di conoscenza scientifica.
Mi piace ricordarlo anche in una delle ultime conferenze stampa che ho curato per l’Università e precisamente il 9 ottobre 2008 nel corso della quale ebbe modo, alla presenza del rettore Giovanni Latorre, di illustrare il contributo scientifico che l’UniCal ed in particolare il dipartimento di fisica, diretto in quel momento dal prof. Pierluigi Veltri, davano alla realizzazione del progetto del super acceleratore di particelle LHC (Grande Collisore di Adroni) presso il Cern di Ginevra.
Si tratta del gigantesco anello, composto da quattro rivelatori, lungo 27 km e sepolto a circa 150 metri di profondità, con il quale si è dato inizio ad una nuova era della ricerca scientifica mondiale; nonché alla realizzazione del più grande e sofisticato rivelatore, denominato Atlas.
In questo momento mi piace ricordare anche il suo impegno diretto che diede alla costituzione dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” fin dagli inizi come socio promotore, in quanto atto di amore verso l’UniCal, nella quale ha creduto fino all’ultimo respiro della sua vita e vi spiego il perché, tanto che la presidente, prof.ssa Silvia Mazzuca, della stessa Associazione, nell’apprendere la notizia, mi ha informato e stimolato a tracciarne la memoria.
Una volta terminato il suo impegno di lavoro nell’UniCal, in quanto entrato in quiescenza, pur tornato a vivere nella sua Roma, ci ha sempre stimolato ad occuparci nel raccontare la storia dell’Università della Calabria e promuoverne l’immagine in positivo con orgoglio. Cosa che ho fatto soprattutto, grazie all’accoglienza di “Calabria live”.
Nel momento in cui l’Associazione “Amici UniCal” decise il 10 giugno 2024 di conferirmi la pergamena alla carriera di responsabile dell’Ufficio Stampa dell’UniCal, tenne a voler partecipare all’evento ricamandomi dei meriti quale primo responsabile di tale ufficio della nostra Università, che fu la prima nel 1980 con Bucci Rettore ad istituirlo in campo nazionale tra le Università Statali.
Mi ha manifestato grande interesse ogni qualvolta uscivano i miei servizi su “Calabria Live”, in cui parlavo degli eventi del nostro Ateneo.
Come ha detto la prof.ssa Silvia Mazzuca, attuale presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’UniCal”, ci mancherà molto e non solo per noi, a seguito del suo modo di essere uomo di scienza e maestro educatore, oltre che per la sua umanità.
Franco Bartucci