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In questa assurda e torrida campagna elettorale nella quale gli italiani non partecipano e con il rischio di una sempre maggiore astensione dal voto, il tema della lotta alle mafie e alla dilagante corruzione praticamente non eiste più. A parte qualche stupida frase fatta tipo "la mafia fa schifo" e qualche frase insulsa detta da qualche leader politico la cui ignoranza abissale è solo proporzionale alla propria arroganza e al servilismo dei tanti leccaculo che gli vanno dietro, nonostante l'assenza di una qualsiasi competenza nell'affrontare i problemi, non si sente nulla di nulla.
 
Solo l'assordante silenzio di chi per complicità e, a volte, anche per semplice incompetenza, oltre alla disconoscenza del fenomeno che conferma nei fatti l'accettazione di una realtà criminale che è sempre più integrata con la realtà economica.
 
La 'ndrangheta Spa vanta fatturati ben più alti del Pil nazionale ed investe sempre più nell'economia con un fenomeno di riciclaggio che galoppa sfruttando la crisi economica, la pandemia, la guerra in Ucraina ed il silenzio delle Istituzioni.
 
A lanciare l'allarme il Procuratore Generale della Corte d'Appello di Torino, Francesco Saluzzo, "la ‘ndrangheta ha già puntato ai fondi del Pnrr, ma di mafia non si parla da nessuna parte. Intanto la ‘ndrangheta consolida basi in ogni provincia piemontese, ha liquidità illimitata, investe e si ramifica". "Ci sono settori tradizionali in cui opera la ‘ndrangheta: cantieri stradali, edilizia, movimento terra, trasporti legati ai lavori. Questo è uno zoccolo che ha sempre resistito. Ma adesso assistiamo ad una tale parcellizzazione degli interessi che mi hanno sorpreso, come quelli verso servizi di supporto al turismo. Queste organizzazioni hanno delle antenne sul territorio che intercettano le situazioni in difficoltà, le valutano e poi si propongono".
 
Inutile sottolineare che l'ennesimo allarme non sarà ascoltato da nessuno, come inutile dire che nella prossima elezione del nuovo Parlamento del 25 settembre tanti saranno gli eletti fra i 600 parlamentari che usufruiranno del voto di 'ndrangheta e che rappresenteranno per la stessa una buona garanzia affinché continui il silenzio e affinchè tutto taccia. E nel silenzio la 'ndrangheta cresce e l'economia illegale dilaga.
 
Fino al punto in cui gran parte della stessa sarà in mano alla criminalità.
 
Don Masino Buscetta, primo pentito di mafia al maxiprocesso di Palermo
 
A quel punto come aveva predetto Don Masino Buscetta, famoso pentito di mafia che collaborò con Giovanni Falcone, nel suo libro autobiografico scritto dal giornalista Saverio Lodato e pubblicato poco prima che lo stesso Buscetta morisse per un male incurabile, si potrà affermare che "la mafia ha vinto". Ed oggi, a tanti anni di distanza, si può tranquillamente avvalorare quanto affermato da Don Masino Buscetta, " Le mafie hanno vinto, le Mafie divenendo holding economiche, oggi, sono molto più forti e sono vincenti".
Redazione

Editoriale del Direttore