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Dagli ultimi dati illustrati dall'Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza si conferma che il Reddito di Cittadinanza è prevalentemente un reddito di sostegno e assistenza per la popolazione del Sud Italia.

Infatti su un totale in Italia di 1,05 milioni di nuclei familiari beneficiari del Reddito e della pensione di cittadinanza per un totale di 2.250.000 individui, ben 1.500.000 sono residente nelle regioni meridionali, a dimostrazione di come la questione meridionale sia da sempre irrisolta.

Ben due terzi dei beneficiari del reddito di cittadinanza con un importo medio di 542 euro vivono nelle regioni meridionali e, fra questi, circa 250.000 in Calabria che su una popolazione reale di circa 1.700.000 abitanti ( i residenti sono 1.880.000 ma vano esclusi i fuorisede, cioè quelli che conservano la residenza in Calabria ma vivono stabilmente altrove) è una cifra altissima.

Un fenomeno, quello del reddito di cittadinanza, che in Calabria ha assunto dimensioni enormi e che si accompagna alla grande diffusione del numero di coloro i quali, a vario titolo, percepiscono una pensione  (sia di vecchiaia, invalidità, infortunio sul lavoro etc) che sommano a circa 700.000.
 
Quasi 1.000.000 di calabresi fra pensionati ( la stragrande maggioranza delle 700.000 pensioni erogate non supera le 700 euro) e percettori di reddito di cittadinanza sono la chiara dimostrazione di una struttura sociale ed economica molto debole e sempre più bisognosa e che costringe i giovani migliori ad emigrare altrove. Emigrazione continua e silenziosa oramai da anni.
 
Pubblicità che sublima il fenomeno dei giovani che dal Sud emigrano al Nord
 
Una società che esprime il proprio bisogno non attraverso movimenti di protesta o di piazza ma affidandosi sempre più alla speranza del "favore" ricevuto dal politico di turno, esattamente da chi, invece, lavora nei fatti al mantenimento di un perenne stato di bisogno della società calabra per sfruttarne il conseguente "voto di scambio" che rappresenta il vero "patrimonio" delle famiglie politiche oligarchiche calabresi che hanno distrutto la Calabria e che attraverso il voto di scambio sono in grado di tramandare la poltrona del potere da padre in figlio o da marito in moglie.
 
Un sistema familistico - oligarchico - 'ndranghetistico sempre più forte e sempre più opprimente in una realtà dove il merito e il diritto sono parole vuote senza più alcun significato e dove la dittatura degli oligarchi è osannata dai sudditi che, nonostante siamo vittime, amano sempre di più i loro carnefici.
 
Redazione

Editoriale del Direttore