Header Blog Banner (2)

Nella tanto vituperata Prima Repubblica, quando ancora esisteva la politica, quella vera, i cosiddetti posti di sottogoverno venivano assegnati a coloro i quali militavano nei partiti, coloro i quali erano i segretari delle mitiche sezioni, luoghi di incontro e dibattiti, e anche a chi, da candidato non eletto, aveva comunque contribuito al momento elettorale.

( Nella foto in apertura la Cittadella Regionale e la Reggia di Versailles, due luoghi del potere, una del passato e l'altra del presente ).

Oggi tutto questo non esiste più.

Oramai la politica non è altro che il gruppo dominante e il "Cerchio magico" che circonda il "Dominus", cioè il capo.

Non esiste alcuna meritocrazia, alcun premio all'impegno militante, alcun ricompensa o gratificazione per chi si candida e non viene eletto.

Non esistono sezioni o luoghi di incontro e riflessione.

Esistono solo i "Capi" e i loro Cerchi magici.

Ma come si entra a far parte del "Cerchio magico", ruolo ambitissimo nella pletora di tutti coloro i quali per potere, nomine e tanto alto, circondano i "capi".

Non vi è alcun manuale o alcun metodo per entrare nel "Cerchio magico".

Si è scelti esclusivamente dal "capo".

Certamente essere inclini all'adulazione e possedere una innata e profonda capacità di essere servile con il capo stesso è una caratteristica determinante e indispensabile.

Una dote innata fra le tante sfaccettature dell'animo umano. Oggi, in una società decadente come quella attuale, una qualità molto ricercata.

Ed è tale modello quello che emerge dalle carte dell'inchiesta che ha coinvolto il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.

Molto interessante il caso del rapporto fra il Governatore Roberto Occhiuto e il suo pupillo, Paolo Posteraro, che senz'altro è a gran titolo facente parte del "Cerchio Magico" che circonda il Governatore, senza ombra di dubbio ad oggi il politico più potente della Calabria.

Paolo Posteraro sembra che abbia racimolato dal 2017 al 2024 tantissimi incarichi e certamente avrà delle competenze non da poco, incassando, a parere della Guardia di Finanza, ben 554.000 euro.

Ma non è l'aspetto giuridico che interessa. Quello compete alle Autorità Giudiziarie e, probabilmente, finirà tutto in una bolla di sapone senza alcun reato per come accaduto in tanti altri casi.
 
Del resto affidare tanti e molteplici incarichi alla stessa persona non è certamente un reato, ma una scelta discrezionale di chi gestisce il potere.
 
Tali scelte inducono a delle riflessioni sul piano politico.

L'accentramento del potere e la distribuzione di incarichi, consulenze e nomine in poche mani dimostra come oramai si sia smarrito qualsiasi significato politico.

Del resto questo fenomeno è oramai nazionale. 
 
Anche nei Palazzi romani del potere, l'unica meta di deputati, senatori e boiardi di Stato, non è altro che quello di fare di tutto per entrare a far parte del Cerchio magico di Giorgia Meloni, di Matteo Salvini o di Giuseppe Tajani, i tre capi del centrodestra oggi al Governo e questo vale per qualsiasi partito o Movimento che approdi al potere.

Solo in tal modo si può essere "Nominati" deputati o senatori.
 
Solo così si possono ottenere ruoli importanti.

Un "modello politico" devastante che ha eliminato le teste pensanti, che ha annullato le capacità individuali, che ha formato un Parlamento come quello attuale che è da tutti i punti di vista, con qualche lodevole eccezione, il peggiore in assoluto dalla Prima Legislatura ad oggi.

Altro che personaggi come De Gasperi, Moro, Craxi, Andreotti, Berlinguer, Cossiga, Spadolini, La Malfa e tanti altri.
 
Personaggi del genere nell'epoca di oggi non avrebbero avuto nessuna possibilità di fare carriera in politica.

Non sarebbero riusciti neanche ad essere eletti consiglieri comunali.

Nessuno li avrebbe inseriti in alcun Cerchio Magico dove possono entrare solo adulatori.

Ma per chi vuole cimentarsi nel difficilissimo obiettivo di poter far parte di un "Cerchio magico" si può consigliare un testo che ha fatto storia.

Il testo che sublima e santifica l'adulazione.
 
Si tratta de "Il Manuale del leccaculo".
 
"Il manuale del Leccaculo" di Richard Stengel
 
 
A primo acchito può sembrare uno scherzo. 
 
In realtà "Il Manuale del leccaculo"  è un libro famoso, conosciuto e vendutissimo, oltre che tradotto in più lingue, scritto da  Richard Stengel, autore ed editore americano che vive a New York e già funzionario del Governo americano.

Il libro è stato tradotto anche in italiano e pubblicato dalla Fazi editori nel 2015.

Libro che racconta su basi scientifiche e sottili la teoria e la storia di una vera e propria arte, di una strategia che è parte integrante della storia dell'umanità e che è parte della natura umana.

Per l'autore l'arte di adulare, di "leccare il culo" non è un peccato e sarebbe un bene poiché "stimola la creatività".

La sottile arte del "leccaculismo" è valida per l'intera umanità ma in alcune realtà rappresenta un metodo e uno strumento, forse l'unico disponibile, per conquistare posti di potere e occupare poltrone che contano.

E la Calabria è da sempre una terra dove l'arte della piaggeria, dell'adulazione, del leccaculismo ai potenti è praticata dalla moltitudine.

L'arte del leccaculismo rappresenta, purtroppo, l'unica strada per alimentare carriere e nomine dirigenziali soprattutto nel mondo della sanità, il più corrotto in assoluto, per conquistare le tanto ambite nomine politiche, per le presidenze degli enti regionali, per ottenere contributi statali, per ottenere prebende politiche.

Infatti chi non si adatta all'arte del leccaculismo nei confronti dei soliti potenti ha solo una strada, quella di andarsene in luoghi dove il merito ha ancora un valore.

Un baluardo culturale, un modo di pensare ed agire radicato nei secoli e impossibile da scalfire.

Anzi la cultura del "leccaculismo" è talmente radicata che con alcuni politici della Casta o si è leccaculi o non si può instaurare altro tipo di rapporto come accadeva nei tempi della monarchia.

O si è con il "Re" o contro il "Re" che era sempre al centro di tutto.

In una realtà arretrata come la Calabria i nuovi "Re" sono i potenti politici della Casta.

Imperi spesso familiari, come nelle migliori Monarchie.

Per Richard Stengel la nobilissima arte dell'adulazione è strumento infallibile per giungere allo scopo prefissato.

Del resto anche Niccolò Machiavelli teorizzava nel suo "Il Principe" che il fine giustifica i mezzi e nei mezzi includeva anche l'adulazione al potente di turno.

Anche se adulare personaggi del calibro di Cesare Borgia che amava le arti e la cultura era un conto e adulare gli incolti politici calabresi  è tutt'altro.

Redazione


Editoriale del Direttore