Sembra di essere ritornati ai tempi cupi e bui del giustizialismo e del garantismo a convenienza.
Infatti garantisti con esponenti del proprio partito e giustizialisti contro gli avversari politici.
Un "Sistema" politico che ha prodotti danni terrificanti negli ultimi decenni nel nostro Paese. Ed è quanto accade a Rende in questi ultimi giorni di campagna elettorale.
Infatti alcuni candidati a Sindaco per le amministrative di Rende che si terranno domenica e lunedì prossimo si sono cimentati con il rischio di un ipotetico futuro commissariamento del Comune di Rende.
In tale spericolata e azzardata previsione si sono cimentati sia il Senatore di Fratelli d' Italia, Fausto Orsomarso, principale sponsor del candidato del centrodestra, Marco Ghionna, che il candidato del Pd, Giovanni Bilotti, sponsorizzato oltre che dall'ex assessore regionale, Nicola Adamo anche dall'ex Sindaco di Rende, Marcello Manna.
Con una campagna elettorale che scandendo di livello pone in luce i procedimenti giudiziari che riguardano il candidato a sindaco Sandro Principe.
Uno si è fermato in Cassazione dopo due assoluzioni ed è probabile che il processo bis in Corte di appello darà la stessa sorte.
L'altro riguarda rimborsopoli che sarà prescritto ad ottobre e vede coinvolti peraltro esponenti del centrodestra e del centrosinistra.
Il garantismo tanto sbandierato a Rende se ne va a benedire.
Mentre il garantismo resuscita e vale solo per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, condannato in primo grado e rimasto al suo posto e vale anche per la Ministra del turismo, Daniela Santanchè, rinviata a giudizio e anche lei rimasta dov'era.
Vale anche per importanti esponenti del PD, tuttora indagati o rinviati a processo.
Un'ambivalenza che dimostra nervosismo e mancanza di idee e che resuscita il livore degli anni di tangentopoli.
E ci si dimentica che Rende è stata sciolta per infiltrazioni mafiose due anni fa.
Quando Sandro Principe era un semplice consigliere di opposizione.
Redazione
