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Il prossimo 29 aprile, lunedì, alla Camera è prevista la votazione sull'Autonomia Differenziata e la maggioranza compatta voterà a favore, per come già è stato fatto al Senato.

Tutti i deputati della maggioranza voteranno per l'approvazione della legge.

E, come al Senato, i deputati calabri di maggioranza saranno in prima linea pronti a votare secondo le indicazioni dei loro partiti, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Non sarà solo una vittoria del Ministro per le riforme, Roberto Calderoli, ma sarà una grande vittoria della Lega e soprattutto della Liga Veneta, la regione traino della riforma dell'autonomia Differenziata.

Il Ministro Calderoli con il suo maestro, Umberto Bossi, quando con gesti eloquenti si rivolgeva ai meridionali

Ed in Veneto già si festeggia. Ed hanno tutte le ragioni del mondo per festeggiare.

Lo dimostra il tema del prossimo convegno della Lega che si terrà oggi, 5 aprile "Finalmente Autonomia" nel quale parteciperà il segretario regionale della Liga Veneta, Alberto Stefani, che nella Lega di Salvini è un nome di peso.

Con il segretario regionale del Veneto vi sarà anche Dimitri Coin, segretario provinciale di Treviso e Marzio Favero, consigliere regionale del Veneto.

E mentre in Veneto già si festeggia nel Sud del Sud, in Calabria, si continua a sottovalutare l'impatto che avrà l'Autonomia Differenziata per una terra debole come la terra calabra.

In Calabria, tranne qualche manifestazione e la voce autorevole della Chiesa nettamente contraria alla riforma, si registra il solito silenzio e la solita rassegnazione tipica dell'ineluttabilità di un destino segnato e immodificabile. 

In perfetta coerenza con quella "cultura del fatalismo" tipico della storia calabrese e dei calabri sempre succubi del potere.

E si continua anche a non individuare il problema centrale che renderà l'Autonomia Differenziata in Calabria una vera iattura. 

Il dramma non è l'approvazione e la definizione dei tanto famigerati e decantati Lep ( Livelli Essenziali delle Prestazioni) quale atto necessario per rendere l'Autonomia Differenziata utile anche alle regioni meridionali per come decantano i politici calabresi per giustificare il loro assenso alla riforma in ossequio al potere romano e ai danni del popolo che, purtroppo, governano ma è la qualità della gestione dei fondi da parte della classe politica regionale calabrese.

In Calabria i fondi vi sono sempre stati, basti solo accennare che i Fondi della Comunità Europea vengono destinati alla Calabria sin dal lontanissimo 1987 essendo la Calabria da sempre nell'Obiettivo 1, praticamente le Regioni con un forte squilibrio di sottosviluppo nei confronti di altre regioni.

E nonostante siano trascorsi dal 1987 ben 37 anni la Calabria rimane ancora oggi nell'Obiettivo 1.

Semplicemente perchè parte dei Fondi Europei non viene utilizzata e ritorna al mittente e la parte che viene utilizzata non è stata mai gestita per far uscire realmente la Calabria dal sottosviluppo ma è stata gestita a pioggia nella solita logica politico - clientelare che è l'unica logica che impera nell'Ente Regione Calabria dal 1970 ( anno della sua nascita) ad oggi.

Il dramma è la classe politica ( quella classe politica che gran parte dei calabresi hanno sempre votato e sempre voteranno) che non gestirà nell'ottica di sviluppo del territorio le paventate possibilità offerte dall'Autonomia Differenziata, ma continuerà a gestire come ha sempre fatto solo nell'ottica dei propri interessi e del mantenimento in eterno del proprio potere, spesso anche dinastico e familiare come in tutte le oligarchie che si rispettano.

Per il Veneto e i veneti sarà una manna dal cielo, e lo sarà per tutte le regioni del Nord, con grande soddisfazione del "Capitano" leghista, Matteo Salvini.

Matteo Salvini con Luca Zaia, Governatore del Veneto

Per la Calabria sarà una ennesima disperazione.

In tal modo il divario fra Nord e Sud aumenterà ancor più ma tanto della questione meridionale in Parlamento nessuno più ne discute e nessuno se ne frega più nulla.

Anche il popolo meridionale e quello calabrese in particolare è oramai assuefatto a tutto.

Senza colpo ferire l'Autonomia Differenziata passerà e i giovani calabresi continueranno ad andare via.

Tutto sarà come sempre.

E nella perfetta logica de "Il Gattopardo" del grande scrittore siciliano, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, "tutto cambia perchè nulla cambi".

Redazione


Editoriale del Direttore