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Che la sanità in Calabria sia un colabrodo non vi è dubbio come non vi è alcun dubbio che a ridurla in tal condizioni sia stato ed è  il predominio della politica ed il fatto che la sanità sia oramai da decenni il serbatoio del potere clientelare, elettorale e affaristico di un ceto politico sempre più avido e sempre più amante della ricchezza, della bella vita e del potere.

 
L'ex Governatore della Calabria, Mario Oliverio, osteggiato dal suo stesso partito, non è mai riuscito ad ottenere l'agognato controllo della sanità con la nomina di Commissario ad acta.
 
Invece l'attuale Governatore, l'On. Roberto Occhiuto, il vero Zar della Calabria e detentore di un potere assoluto che non trova alcun raffronto in tutta la storia della politica calabrese, dopo pochi giorni dalla sua elezione ha ottenuto la nomina di Commissario ad acta per la sanità.
 
Un potere così forte al punto tale da potersi consentire di concedere ben poco agli alleati e soprattutto a Fratelli d'Italia che, mentre a livello nazionale è il primo partito,  in Calabria è il nulla assoluto e nonostante tale evidente emarginazione nessuno della classe politica fratellista calabrese ha il coraggio di contestare tale evidente marginalizzazione  preferendo un pavido, incomprensibile e squalificante silenzio.
 
Tale concentrazione assoluta di potere lasciva almeno ben sperare che nel tempo si potesse uscire da una fase emergenziale.
 
Invece sembra che tale emergenza sia senza fine.
 
Infatti il Senatore Claudio Lotito, influente imprenditore romano e Presidente della Lazio, sembra aver preso a cuore i problemi della sanità calabrese anche se non si ha memoria di una sua presenza in Calabria, ed ha presentato un emendamento a nome di Forza Italia per prolungare di 12 mesi il Decreto Calabria che contempla una serie di norme mirate allo stato di emergenza della sanità calabrese, per come già anticipato sulle colonne de "Il Fatto Quotidiano.it".
 
Del resto il Senatore Claudio Lotito ha accresciuto la sua già vasta fama anche per il grande impegno profuso nel presentare decine e decine di emendamenti. Non per nulla a Palazzo Madama è conosciuto come il "Re degli emendamenti".
 
Ma, in questo caso specifico, i soliti burloni e furboni che circolano nei corridoi ovattati del Senato e della Camera sostengono che il Senatore Claudio Lotito abbia fatto un grande favore al suo amico e collega, il senatore Mario Occhiuto, che essendo il fratello del potentissimo Governatore Roberto Occhiuto, ha ben pensato di non presentare lui stesso l'emendamento di proroga.
 
Il Senatore Claudio Loitito con due cellulari nella casa romana del Sen. Mario Occhiuto in occasione di un conviviale a base di specialità gastronomiche cosentine
 
Ma questo è il pensiero dei soliti furboni e non è detto che sia realtà anche se il rapporto fra i due senatori berlusconiani, Lotito e Occhiuto, sembra essere ben saldo e coeso.
 
Poco valgono le affermazioni del Ministro della salute, Orazio Schillaci, che ha auspicato l'uscita a breve della gestione commissariale. In politica gli auspici sono sempre aleatori mentre i fatti sono sempre ben altro.
 
E nell'emendamento presentato dal Presidente della Lazio e senatore Lotito si sottolinea come " la strada verso il risanamento della sanità in Calabria è ancora lunga". 
 
Con la proroga se dovesse essere approvata, e nei corridoi romani non si nutre alcun dubbio considerando il potere raggiunto nella Città Eterna dai fratelli Occhiuto, automaticamente viene prorogato il divieto di intraprendere azioni di pignoramento verso le Asp e le Ao e la nuova data di conferma dei commissari straordinari che deve essere contenuta entro i 60 giorni dalla data in cui la proroga entra in vigore.
 
In fin dei conti con il Commissariamento emergenziale eterno si rimane nella normalità che in Calabria è sempre emergenzialità.
 
Sarebbe un fatto straordinario, eclatante e incredibile se in Calabria si potesse raggiungere la normalità.
 
Ed in Calabria, purtroppo, non solo nella sanità.
 
Redazione

Editoriale del Direttore