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Nell'ambito di una stampa calabrese oramai arroccata nel continuo vassallaggio nei confronti del politico più potente della Calabria, il Governatore Roberto Occhiuto, vi è stata qualche sporadica eccezione di stampa libera e fuori dagli schemi di potere che ha più volte rimarcato come il Governatore Occhiuto concentrasse nelle sue mani un potere che nessun altro politico in Calabria ha mai potuto vantare.
 
Lo stesso Governatore Occhiuto nel meeting organizzato da Fratelli d'Italia il 23 settembre scorso ha ammesso di avere troppe deleghe promettendo, in quella stessa occasione, di cederne qualcuno a favore del partito di Giorgia Meloni.
 
E' appena il caso di ricordare che le deleghe in mano al Governatore sono ben dodici e, alcune di queste, belle pesanti.
 
Li riassumiamo:
 
1) Rapporti con l'Unione Europea;
2) La Zes;
3) Tutela della salute e politiche sociosanitarie e socioassistenziali;
4) Indirizzi sugli enti strumentali e fondazioni;
5) Infrastrutture e lavori pubblici;
6) Turismo e marketing territoriale;
7) Urbanistica;
8) Protezione civile;
9) Ambiente e tutela del territorio;
10) Programmazione, pianificazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti e delle risorse idriche;
11) Coordinamento strategico e razionalizzazione delle società partecipate;
12) Verifica attuazione progetti strategici del governo regionale.
 
Una marea di deleghe e fra queste deleghe importanti come sanità, lavori pubblici, turismo, urbanistica che dimostrano come alla giunta siano state concesse solo briciole.
 
Ma con lo strapotere esercitato dal Governatore Mario Occhiuto detto da alcuni lo Zar della Calabria sia la giunta che il consiglio oramai rivestono solo ruoli marginali.
 
E non basta. Il potere del Governatore Occhiuto non è solo concentrato nella marea di deleghe e nella nomina di commissario ad acta per la sanità ma si aggiunge anche la presidenza del Comitato intermediterraneo nell'ambito dell'Unione Europea.
 
E, dulcis in fundo, può vantare il fratello Mario Occhiuto al Senato e la compagna di vita, l'On. Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento.
 
Ed è ovvio che con tali posizioni raggiunte pensi di poter anche essere eletto a segretario nazionale di Forza Italia quando il partito che fu di Berlusconi un giorno diverrà un vero partito con gli organismi dirigenti eletti da un congresso e dagli iscritti.
 
Ritornando alla gestione del potere regionale è legittima, quindi, l'attesa che il Governatore mantenga la promessa fatta oramai da più di un mese. 
 
E' ovvio che la cessione di qualche delega fra quella meno pesanti potrà comunque consentire di spegnere qualche piccolo e flebile malumore espresso con grande timore e reverenza e solo nei corridoi e negli anfratti con il timore di irretire lo  "Zar" Occhiuto per essere stati marginalizzati nel governo regionale nonostante Fratelli d'Italia sia il partito che esprime la Premier Meloni.
 
Ma come sempre in Calabria la politica si sovverte rispetto al quadro nazionale.
 
Infatti Forza Italia partito che orbita sul 6 - 7% e destinato ad un futuro molto incerto dopo la dipartita del suo fondatore in Calabria vive il massimo del suo splendore con i fratelli Occhiuto al potere e con percentuali elettorali che sono più del doppio di quelle nazionali.
 
Difficilmente a qualche delega ceduta seguirà la nomina di un nuovo assessore magari dirigente di partito.
 
Si tratterà solo di un contentino comunque utile a rinsaldare in Calabria il rapporto fra Fratelli d'Italia e Forza Italia, magari con l'obiettivo di marginalizzare la Lega.
 
Malumore ben occultato fra i dirigenti calabresi di Fratelli d'Italia che ben conoscono il rapporto fortissimo fra il Governatore Roberto Occhiuto ed il braccio destro della Meloni, l'On. Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell'organizzazione del partito, intollerante a qualsiasi polemica o discrepanza nei confronti del Governatore.
 
"Fra qualche settimana ho intenzione di alleggerirmi di alcune deleghe perché obiettivamente ne ho troppe" è la frase cardine pronunciata dal Governatore nel suo intervento.
 
Di settimane ne sono passate ben cinque e nessuna delega finora è stata trasferita ad esponenti di Fratelli d'Italia.
 
Chiss quando arriveranno e se arriveranno.
 
In politica le parole e le promesse sono spesso come il vento e ben altro sono i fatti.
 
Redazione
 
 
 

Editoriale del Direttore