Il Governatore della Regione Emilia Romagna, On. Stefano Bonaccini, ha annunciato la sua candidatura a segretario del Pd. E l'annuncio di Stefano Bonaccini non poteva non suscitare interesse e motivare il dibattito. Ad intervenire Giacomo Mancini, già parlamentare socialista e membro della direzione del Pd - Calabria.
"Stefano Bonaccini ha annunciato la sua candidatura a segretario del Pd e lo ha fatto nel corso di una iniziativa a Campogalliano, il paese in provincia di Modena dove è nato e dove ha iniziato il suo impegno politico che - afferma Giacomo Mancini - lo ha portato fino alla presidenza dell’Emilia Romagna che guida per il secondo mandato.
Stefano Bonaccini annuncia la sua candidatura a segretario Pd nella sezione di Campogalliano, Modena
L’ultima volta ha vinto, e non era affatto scontato perché eravamo in pieno delirio salviniano, definendo un chiaro programma riformista, costruendo un’ampia coalizione e tenendo ben lontano i proconsoli romani che si volevano immischiare in scelte e alleanze".
"La sfida che oggi inizia è certamente più difficile e complessa. Rilanciare -prosegue Mancini - un partito uscito sconfitto dalle politiche, dilaniato dalle lotte correntizie, incerto sulla linea politica e scollegato con quelli che un tempo si chiamavano soggetti sociali di riferimento, è impresa da far tremare le vene e i polsi".
"Se Bonaccini – conclude il già deputato, Giacomo Mancini - deciderà di affrontarla esercitando una leadership vera ben ancorata al filone del socialismo europeo e quindi con una visione riformista e con una agenda che sappia coniugare radicalità e inclusione e se sceglierà di non farsi stritolare dall’abbraccio di chi a Roma e sui territori hanno inanellato sconfitte e tenuto lontano energie e competenze, conquistando però incarichi e distribuendo prebende, allora per il Pd e per il centrosinistra potrà accendersi una nuova speranza".
"La sfida che oggi inizia è certamente più difficile e complessa. Rilanciare -prosegue Mancini - un partito uscito sconfitto dalle politiche, dilaniato dalle lotte correntizie, incerto sulla linea politica e scollegato con quelli che un tempo si chiamavano soggetti sociali di riferimento, è impresa da far tremare le vene e i polsi".
"Se Bonaccini – conclude il già deputato, Giacomo Mancini - deciderà di affrontarla esercitando una leadership vera ben ancorata al filone del socialismo europeo e quindi con una visione riformista e con una agenda che sappia coniugare radicalità e inclusione e se sceglierà di non farsi stritolare dall’abbraccio di chi a Roma e sui territori hanno inanellato sconfitte e tenuto lontano energie e competenze, conquistando però incarichi e distribuendo prebende, allora per il Pd e per il centrosinistra potrà accendersi una nuova speranza".
Redazione