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Nei giorni scorsi a Cosenza, come in tante altre città italiane, si è tenuta una partecipata manifestazione "contro la guerra e il carovita per una Italia del lavoro" con gli amici di Ancora Italia, del Partito Comunista , di Alternativa, Riconquistare l'Italia, Idv e di tante altre sigle e associazioni. 


Tutti siamo stati chiamati a partecipare orgogliosamente riuniti o meno in nome di gruppi di amici che condividono il malessere diffuso per l’attuale governo, in tutte le sue compagini, che, quotidianamente ci impone adesioni a stati vaccinali e di guerra, senza alcuna rappresentatività popolare, fatte salve alcune sparute personalità opposte al sistema costituito sia in Parlamento che in Senato, regolarmente messe a tacere senza ritegno e senza rispetto dovuti. In via Tagliamento a Cosenza si sono avvicendati i seguenti relatori:

Franco Adamo, rappresentante del Partito Comunista; Daniela Cirino, rappresentante del partito Ancora Italia; Antonella Fogliero, rappresentante del Partito Comunista; Alessandro Ape, rappresentante della compagine Riconquistare l’Italia, Antonino Massaro detto Tommy, rappresentante del Partito Comunista, Francesco Caroselli, rappresentante della compagine Riconquistare l’Italia e Ivana Ferraro, rappresentante del partito Ancora Italia.

La tematica summenzionata, a vario titolo, è stata approntata con molto entusiasmo e con rigori di particolari, attrattori dell’interesse di un pubblico attento e partecipativo. All’unisono è stato evidenziato il fatto, ormai da tempo sotto gli occhi di tutti, che per il ribaltamento dello stagnante ed autarchico governo italiano è necessario un cambiamento radicale, in cui si debba spontaneamente decidere di unirsi.
La necessità impellente nasce come, ha sostenuto Daniela Cirino, rappresentante di Ancora Italia, dal dare spazio a pensieri ed azioni positivi e non oltraggiosi imbavagliamenti, in cui tutto il sistema emozionale è pervaso in maniera esponenziale dalla paura.
Una paura lecita se fosse motore di azioni per aprire le menti più indifferenti, ma nel caso specifico, una paura illecita, tesa solo a far passare l’illiceità di ciò che è costituzionalmente stabilito, attraverso metodi coercitivi e del tutto calati dall’alto, senza alcun riscontro nella logica delle nostre azioni quotidiane (vedi obbligo vaccinale, green pass, sospensioni e destituzioni della propria mansione lavorativa, guerra in favore dell’Ucraina). Va da sé che, il tutto passa solo e soltanto quando nell’unità si tenda verso una sovranità del popolo, con il popolo e per il popolo.
 
Pertanto, sarà indispensabile allontanarsi, mentalmente e de facto, da tutti quei vincoli globalisti, sovranazionali dei vari potentati di turno e mettere in atto un pensiero critico dominante, in cui, pur rispettando le diversità di opinioni e di azioni, si trovino in accordo ed in armonia sui principi fondanti della dignità e del rispetto di ogni sacrosanto essere vivente e che ogni ossimorica ed offensiva espressione e/o manifestazione comportamentale non siano rivolte a calpestare indegnamente la capacità e la competenza dell’altro diverso da me affinché la diversità rappresenti un valore aggiunto e non qualunquismo o spirito di contrapposizione generalista ed infondata, così come oggi viene somministrata, aggiungerei senza avvertenze per l’uso, dalla manipolazione mediatica, ipnotizzante di una miope società, del comune mainstream.
 
Abbiamo l’obbligo morale, civile e pedagogico di essere sempre più numerosi ed uniti verso un sovvertimento dell’ordine politico costituito, rivendicando la propria identità nazionale tra le identità esistenti, rispettandole e collaborando con esse per condurci verso uno stato di pace e di benessere diffuso.

Ivana Ferraro

Editoriale del Direttore