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Si profila il dopo - Berlusconi e la possibilità con lo spostamento di Matteo Salvini verso una posizione più moderata di occupare il famoso centro con la nascita di un partito di massa conservatore che abbia alla sua destra il partito sovranista di Giorgia Meloni e alla sua sinistra un mondo variegato sempre più senza bussola e sempre più diviso dopo il fallimento di un Pd mai nato e il fallimento della stagione del Movimento 5 Stelle oramai votati ad un irreversibile declino.

La mossa di Matteo Salvini con il benestare di Berlusconi che, invece, di nominare un suo erede politico ha preferito affidare a Salvini quel che rimane di Forza Italia, evidentemente con la garanzia della protezione dei suoi affari imprenditoriali che per Berlusconi sono stati sempre prioritari rispetto all'impegno in politica, lo pone nella possibilità di conquistare la leadership in attesa delle elezioni del 2023. Per il politologo Alessandro Ciampi "il tentativo di Salvini è funzionale a due obiettivi: dare l'assalto all'elettorato moderato e berlusconiano, portando con sé una parte del gruppo dirigente di Forza Italia, e dall'altro c'è la necessità di riposizionarsi nei confronti della crescita di Giorgia Meloni. Negli ultimi anni la rappresentanza dell'Italia moderata è stata un problema. Ma non so se Salvini riesca a rappresentarla. Il suo movimentismo da un lato lo rende molto abile tatticamente, dall'altro può farlo risultare poco chiaro. Il leader della Lega negli ultimi anni ha vissuto tanti cambi di posizione, che alla lunga rischiano di danneggiarlo nella credibilità. Ora l'ultima svolta, quella moderata ed europeista, è partita con l'appoggio al governo guidato da Mario Draghi. Ma per rappresentare la parte di Paese moderata, liberale, riformista, conservatrice Salvini deve fare un'operazione strategica e profonda di riposizionamento. Il metodo estemporaneo invece non definisce una strategia. Gianfranco Fini ha fallito proprio per mancanza di profondità, perché ha voluto bruciare i tempi nel suo progetto di rinnovamento della destra italiana". Anche per Massimo Cacciari la proposta di federazione fra Lega e Forza Italia "è una manovra - afferma Massimo Cacciari - di Salvini per arginare l'ascesa della Meloni. La prospettiva di Forza Italia è quella di dare sostegno e autorevolezza a una figura come Salvini, facendolo passare per un moderato, una figura che poi si ritroverebbe come leader per il futuro. Forza Italia può aiutare Salvini nel rapporto con il Partito Popolare Europeo, consegnandogli così un passaporto per la candidatura a premier, una carta di garanzia, può dargli l'avallo presso chi conta davvero in Europa. Ma sono cose di partito. Hanno capito che Salvini facendo il sovranista a oltranza non può governare il Paese".

Redazione

 


Editoriale del Direttore