Un libro di ben 990 pagine, che impressiona a vederlo e che sembra per la sua dimensione illeggibile.
La nota vicenda delle "Navi dei veleni" è una "Spy Story" nella quale non manca nessun elemento per la scrittura di una interessante sceneggiatura alla base di un "film" che probabilmente potrebbe avere un buon successo di pubblico, anche perché alla inevitabile parte romanzata si può inserire anche qualche parte che potrebbe far parte di quella realtà che, a volte, supera la più fervida delle fantasie.
Che la Calabria sia stata un crocevia di misteri e di trame è stato sempre risaputo ma che la Calabria sia stata anche la Regione nella quale siano stati intessuti forti legami fra esponenti della strategia della tensione degli anni settanta ed ottanta ed esponenti della criminalità calabrese è un aspetto inquietante sul quale vi sarebbe ancora molto da scrivere, considerando, che, oggi, a tanti anni di distanza, potrebbe essere utile far luce su tanti fatti caratterizzati da tanti interrogativi irrisolti.
Il 23 settembre 1985 cadeva sotto la mano assassina della Camorra Giancarlo Siani, giovanissimo cronista de "Il Mattino" di soli 26 anni.
Un libro di ben 990 pagine, che impressiona a vederlo e che sembra per la sua dimensione illeggibile.
Fra la sterminata bibliografia relativa al fenomeno del pentitismo vi è un testo degno di nota sia per il rigore professionale con cui è stato elaborato e sia per il fatto che lo stesso è il frutto di una ricerca e di uno studio durato ben sei anni.