Header Blog Banner (2)

Nel lontano 1986 nasce Video Lamezia che l'anno dopo, nel 1987, viene rilevata dall'imprenditore Francesco Grandinetti che raggruppando altri sei emittenti provinciali crea le condizioni per la nascita di VL7.  L’area di copertura è regionale con ben tre edizioni del notiziario.

 

Nel 1988 il grande colpo, VL7 aderisce a Cinquestelle, Grandinetti nello stesso anno rileva la storica TeleUno di Cosenza e acquista Rtc Catanzaro e Studio Tv Palmi.

Nel 1989 la sede di VL7 viene trasferita in via Vittorio Veneto 15 a SanBiase di Lamezia in un ex cinematografo/ teatro di proprietà della famiglia Grandinetti.

L'emittente diviene in poco tempo un punto di riferimento importante dell'informazione regionale.

Rosario Arcuri è il direttore, tanti i giornalisti che vi collaborano.

Fra questi Paolo Giura, Luigi Grandinetti, Patrizia Anania , Lino Polimeni, Francesco Caruso, Maria Rosaria Bazzano, Gianfranco Bonofiglio.

Per un certo periodo  VL7 si affilia al circuito nazionale di Odeon Tv, ma quando questa syndication cambia proprietà Vuellesette si affilia a Cinquestelle syndication della quale Francesco Grandinetti, l’editore di Vuelle7 viene nominato Presidente. 

Negli anni successivi Francesco Grandinetti venderà Vuelle7 all'editore Francesco Pati, già editore di TEN (Tele Europa Network ed editore di TeleTirreno).

Presidente sarà Anna Maria Costabile con il giornalista Rosario Arcuri riconfermato alla direzione della rete televisiva.

Vuelle7 cessa di esistere nel 2005 rilevata da Italia Mia di Napoli e da All Music.

L'11 ottobre 2000 su VL7 / Cinque Stelle in prima serata venne trasmessa la prima puntata del settimanale di cultura, politica ed attualità "Calabria Domani" condotta dal giornalista Gianfranco Bonofiglio con ospiti in studio e con filmati e video girati in esterno dalla durata di ben due ore rigorosamente in diretta.

Settimanale di cultura, attualità e politica molto seguito con ospiti illustri provenienti da tutta Italia e anche dall'estero.

A curare ed organizzare il Talk - Show, un nome altisonante, Stefano Delle Chiaie, che in quel periodo viveva a Lamezia Terme.

Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale

 

Non vi è alcuna necessità di menzionare chi fosse Stefano Delle Chiaie, famoso per la sua attività politica extraparlamentare e per l'aver fondato Avanguardia Nazionale.

Lo stesso Stefano Delle Chiaie, deceduto nel 2019 ad 83 anni,  nel suo libro autobiografico "L'Aquila e il Condor" nelle pagine conclusive scrive "accettai di andare in Calabria per curare l'organizzazione di una televisione locale. Ebbi molte soddisfazioni e incontrai collaboratori che divennero miei amici, sia tra i tecnici sia tra i giornalisti. Ancora oggi, ( ndr. maggio 2012) quando vado inn Calabria, che rappresenta un pò la mia oasi di pace, li rivedo volentieri". 

Il tema del primo appuntamento è stato il Ponte di Messina e nelle decine e decine di puntate che hanno caratterizzato le tre edizioni del Talk - Show concluso nel 2003 tanti sono stati gli argomenti trattati.

Memorabile la puntata dedicata al tema "Palestina Oggi" trasmessa il 31 gennaio 2002 con la presenza di ospiti di caratura internazionale com Monsignor Hilarion Capucci, Arcivescovo di Gerusalemme e Mustafà Alhawari, assessore all'urbanistica di Betlemme.

Tante le puntate dedicate a temi internazionali come "Somalia dimenticata" con la partecipazione di Mohamed Sharif, ex ambasciatore Somalo in Italia, quella dedicata alla morte di Ilaria Alpi con l'intervista a Giancarlo Marocchino, imprenditore di origine italiane o quella dedicata alla mai chiarita storia di alcuni aerei militari poco affidabili con la partecipazione del giudice, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Roma, Giuseppe Pititto.

Una bella pagina di informazione e di giornalismo investigativo in anni in cui la Tv regionale aveva ancora un suo peso.

Quando l'informazione era ancora il frutto di studio, impegno, ricerca e confronto.

Non come oggi dove i social, le fake news e la fruizione troppo veloce delll'informazione stessa ne hanno svilito l'importanza ed il ruolo di "cane da guardia della democrazia" come amava definire il giornalismo un grande maestro come Indro Montanelli.
Redazione


Editoriale del Direttore