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Pubblichiamo sulla nostra pagina culturale i commenti critici del Prof. Franco Vetere, docente emerito dei licei e noto scrittore, letterato e profondo conoscitore della poesia:



Il CREPUSCOLO della sera di Charl. Baudelaire :   "Viso in pianto;asciugato dalla brezza; il mattino è percorso da un fremito di cose che svaniscono....." Commento F. Vetere:  Il Poeta ritempra il suo esistenzialismo godendo della fievole brezza marina per aspergere con il suo pianto il viso già rorido di rugiada mentre il suo spirito freme nel fermare evanescenti cose che si diradano nell'albedo mattutina.
INNO ALLA BELLEZZA di Charles Baudelaire:   " Che importa o bellezza che tu venga dal cielo o dall'inferno...... se grazie al tuo sorriso,al tuo sguardo.....penetro un infinito che ignoravo o adoro? "                              Commento F. Vetere: Poesia  è bellezza o trainante estetica che trascina il Poeta a meditare sui motivi che la ispirano sia ispirati da forze celesti o infernali. Non importa!....la mente s'invola per trovare sostegno e ristoro in un metafisico infinito la cui dimensione era dapprima impenetrabile.
IN CUOR MI PIANGE di Paul VERLAINE:       "... Che e'questo languore che penetra il mio cuore?O brusio della piova sopra i tetti e il suolo! Per un cuor che si accora, oh il canto della piova! Questo cuor che si accora piange senza ragione.....".   Commento F. Vetere:      Indefinite emozioni si coagulano nell'inquieto spirito del Poeta che si proiettano verso il cuore,ormai preda di parossistica ansia senza razionale matrice. La pioggia lieve scandisce con percettibili fremiti quel che il cuore intuisce attraverso il suo pulsare. La coscienza è colpita da un vulnus di cui non si sospetta ragione ma che trova motivo nella condzione umana travolta dalla noia di esistere.            
BREZZA MARINA di Stephan Mallarme'." ....Fuggire!l Laggiu' fuggire! Io sento uccelli ebbri d'essere tra l'ignota schiuma e i cieli! .....Io partirò! Vascello che dondoli l'alberatura l'ancora sciogli per una natura straniera! "  Commento. F. Vetere: Matrice baudeleriaine corrobora la lirica del bohemienne solitario ma dal lessico e dalla semantica che trova espressione più limpida e ancora non legata da sttetto ermetismo. Grande delusione lo pervade nell'intimo dove non c'è più spazio per i sensi e gli ormai odiati libri..... amore e cultura ma un sogno cattura la sua fantasia nel cercar spasmodicamente un mondo di pura bellezza tra l'azzurro del mare e cielo per rimirare un Infinito incontaminato.
ALBA  di Arthur Rimbaud: " Ho abbracciato l' alba d'estate......nulla si muoveva....l'acqua era morta. Le zone d'ombra non lasciavano la strada del bosco. Ho camminato, ridestando gli aliti vivi e tiepidi..... le ali si alzarono senza rumore....
Commento  F. Vetere:     La breve prosa dell'ultimo Poeta "maledetto " si defila dall'usuale tradizione metrica che a lui appare leziosamente ermetica perché inibisce la vis creativa del Poeta vate che perde così il suo alone di preveggente. Cadenza ritmata accompagna il metro libero intriso di fantasia che si ripercuote nel sogno di mitizzare l'Alba guardando alla Natura con desiderio mistico pur pervaso dalla forza dei sensi.
POETI DIVERSI nella TRAVAGLIATA ESSENZA della VITA.
L' ASSENZA di Guido Gozzano: ......." L'azzurro infinito del giorno è come  una seta ben tesa; ma sulla serena distesa la Luna già pensa al ritorno..... "                          
Commento. F. Vetere: La lirica del maggior Crepuscolare, forse non compreso, prefigura un adamantino stato d'animo privo di orpelli di forzata intellettualità o di malcelata ironia. Una cupa tristezza velata da malinconia intride l'animo già caduco del Poeta ma che poi ritrova serenità quando il suo delicato sentire viene rapito da una pace infusa dalla pacatezza del paesaggio. Allora la vita travalica la barriera del tempo che annulla la sofferenza per immergersi nella contezza di una tranquilla esistenza pur in una dubbiosa attesa. Un' atmosfera bucolica si coniuga con la contemplazione della Natura mentre la sua mente naviga nel diurno azzurro in cui si staglia una fulgida Luna che "già pensa al ritorno".
GIARDINO autunnale di Dino CAMPANA : "Al giardino spettrale al lauro muto de le verdi ghirlande a la terra autunnale un ultimo saluto!......rumori rauchi grida la lontana vita...al morente sole che insanguina le aiuole. (Dai Canti orfici ).    Commento F. Vetere: Un tramonto d'autunno fa da proscenio ad una triste Natura in cui il Poeta disperde la sua innamorata anima tra i rumori della civiltà avvolti poi da incipiente crepuscolo che avviluppa ogni cosa oscurandone inesorabilmente l'essenza. Un'immagine di donna si proietta nel suo immaginario su metafisiche ali che par materializzarsi ormai pervasa da malinconica visione del luogo che la circonda.Forte empito trasale dal suo spirito consapevole di imminente distacco che i profumi della natura non riescono a lenir la pena di rivivere i ricordi pur remoti e mitizzati che man mano si dissolvono in una indefinita sensazione.
PRELUDIO di  E. PRAGA.  "Noi siamo i figli dei padri ammalati, aquile al tempo di mutar le piume, svolazziam muti, attoniti,affamati sull'agonia di un nume.... Canto le ebbrezze dei bagni d'azzurro.....        
Commento F. Vetere:  Tefoforo del Movimento scapigliato italiano è Praga! I cui temi sono ispirati dalla Boheme francese che già aveva dissacrato il valore dell' autocoscienza con ineluttabile crisi ideologica votata alla ricusazione di ogni fede nella contezza che la loro gioventù era ormai condannata ad essere bruciata tra le fiamme dei loro fallaci desideri.  Blasfemia e anarchia obnubilano le menti già lacerate dal pensiero di stigmatizzare la cruda realtà epocale sia essa soggettiva che oggettiva considerata leziosa e ripugnante. Le parole finali del brano rovesciano il concetto di un Praga " satanico" ma lo riportano in un dolce alveo romantico quando il suo canto insegue " le ebbrezze del bagni d'azzurro"
La MORTE. L'AMORE. LA VITA. Di Paul ELUARD.  "Credei poter spezzare la profondità l'immenso con il mio affanno nudo senza tocco senz'eco disteso nel mio carcere che ha vergini le porte come un docilr morto che ha saputo morire".
Commento  F.Vetere:  Motivato da spirito poetico ed intellettuale è il lirismo eluardiano che si nutre ora di  nuovo vigore surrealista dopo aver rinnegato un vissuto decadentista e simbolista.Il solipsismo di cui ancora ne risente gli strascichi d'orgoglio e di malcelata aridità suona come spada di Damocle per il suo antico retaggio che velatamente lo ghermisce inducendolo al rifiuto della realtà in nome di una umana "purezza " che però è vicina alla dimensione del "nulla".Il miraggio di una vita diversa si materializza attraverso l'avvento di una figura di donna che apre il suo cuore sublimando un  sentimento che rinsalda il rapporto fra poeta natura e mondo.
DESOLAZIONE del povero Poeta sentimentale di Sergio Corazzinj.  ".......Le mie tristezze sono povere tristezze comuni. Le mie gioie furono semplici....che se io dovessi confessarle... arrossirei. Oggi io penso di morire.....voglio morire perché sono stanco....."    
Commento critico  F. Vetere: Esasperata malinconia pervade il giovane Poeta crepuscolare ghermito da prematura morte come se il suo stato d'animo prevedesse una imminente ma desiderata dipartita. Commiserazione di se stesso unita ad uno struggente anacronistico romanticismo senza limiti evidenzia quasi un rifiuto di quell'estetismo dannunziano a cui contrappone il diniego di essere considerato un poeta ma solo un uomo che smitizza la falsa sensazione di superiorità. La sua vuole essere una poesia umile intrisa di tristezza per per il precario clima letterario del tempo verso cui lancia la sua più aspra contestazione non condividendo il solipsismo letterario del Poeta soldato.
Redazione


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