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Cosenza sempre più povera di abitanti, l'ultimo dato Istat al 31 luglio 2023 si ferma a 63.734 residenti, in realtà chi vi abita non supera i 53.000, considerato che circa 9 - 10.000 cosentini conservano la residenza a Cosenza presso le loro famiglie ma vivono e lavorano altrove.

 

Fanno parte dei 5.000.000 di italiani detti "Fuorisede", prevalentemente giovani che studiano nelle Università del nord o che lavorano come precari nelle grandi città.

(nella foto di copertina l'autostazione di Cosenza stracolma di giovani in partenza per le città del nord)

L'enorme calo di abitanti ben si riflette nitidamente in un centro storico oramai abbandonato e in un corso principale, Corso Mazzini, dove a qualsiasi ora e qualsiasi giorno si vede passeggiare una moltitudine di persone prevalentemente pensionati e ultrasessanetenni.

Sono lontanissimi i tempi di quando nel censimento 1981 Cosenza giungeva a circa 106.000 abitanti.

Pubblicità sull'emigrazione giovanile dal Sud al Nord

E tutto ciò non basta. Infatti sui circa 53.000 abitanti reali che vivono nella città dei Bruzi,  almeno la metà sono pensionati e, in contrappeso, sono anche una cifra considerevole i giovani che non studiano, non si professionalizzino e il lavoro non lo cercano più, consapevoli che se non si ha la giusta "pastetta" nessuno mai li assumerà.

Basti pensare ai tanti nuclei familiari di chi già è nel personale sanitario assunti in blocco saltando anche il consenso dei politici che da sempre controllano la sanità calabra nei farlocchi e fasulli concorsi presso l'Asp e l'Ospedale negli ultimi tempi nel silenzio di tutti, compreso anche degli organi istituzionali che dovrebbero teoricamente avere il compito di indagare su concorsi pilotati e fasulli. Ma come tutti sanno Cosenza è la città degli impuniti dove tutto è possibile.

E Cosenza nella sua suddivisione per fasce d'età è in perfetta linea con la tendenza regionale che conteggia 775.000 pensionati su 520.000 lavoratori. ( In Calabria i residenti sono 1.833.000)

Cioè in Calabria i pensionati sono 255.000 in più rispetto al numero di chi lavora. Record assoluto fra tutte le 210 regioni del 27 paesi che compongono la Comunità Europea. L'ennesimo record negativo. Ultimi in tutto. 

Manifestazione giovanile per la mancanza di lavoro

In un contesto di abbandono e di impoverimento culturale, sociale ed etico i giovani volenterosi on possono che continuare ad andarsene dove il merito è un valore e non rimanere in un luogo dove il "merito" è una colpa, l'educazione una iattura e la correttezza una malattia come la lebbra.

Questa è Cosenza oggi, quella che un tempo era chiamata l'Atene della Calabria. E lo era quando vi erano politici come Giacomo Mancini, Francesco Principe, Riccardo Misasi e tanti altri.

Quelli di oggi non è il caso neanche di nominarli e di discuterne. Lasciamo alla stampa serva del potere e lecchina il compito di adularne le gesta.

La Voce Cosentina è una testata libera e fuori dagli schemi da sempre. Un giornalismo che a Cosenza non paga e non riscuote alcun successo. Una scelta suicida.

Ma in ogni epoca vi sono sempre i folli che, illudendosi di poter cambiare qualcosa, pur se consapevoli che nulla mai cambierà, ci provano comunque sapendo di essere dei perdenti.

Questo è quello che rimane di Cosenza. Una città che scompare ogni giorno nel silenzio e nell'apatia di tutti.

Redazione

 


Editoriale del Direttore