La volontà di imparare, il desiderio di riscatto e di una speranza di futuro al di là delle sbarre sono stati gli ingredienti fondamentali che hanno portato al successo il percorso formativo “Filo dopo filo: Cucire il futuro”, un vero e proprio laboratorio sartoriale curato dal fashion designer Claudio Greco e fortemente voluto dall’Associazione "Jole Santelli" in collaborazione con Giuseppe Carrà, Direttore della casa circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari.
( nella foto in apertura un momento della manifestazione con la presentatrice, Francesca Russo e Claudio Greco, noto fashion designer )
Il percorso, che ha visto impegnate ben venticinque detenute, è volto al termine con la sfilata tenutasi nel Teatro Vittoria della casa circondariale il 9 giugno, un evento condotto da Francesca Russo, nota conduttrice televisiva, sotto l’attenta regia di Claudio Greco.
"La sfilata di oggi non è solo la chiusura di un progetto - dichiara Paola Santelli, responsabile con la sorella Roberta dell'Associazione Jole Santelli - ma rappresenta un’apertura verso nuove possibilità. La dignità passa dal lavoro, dal sentirsi capaci, utili, riconosciute".
Le capacità delle detenute, ma soprattutto il loro impegno, si è manifestato nel grande lavoro prodotto.
L’evento ha visto protagoniste tre sfilate, ognuna delle quali ha avuto un gruppo di modelle, professioniste e detenute, che hanno portato sul palco un segno di uguaglianza, determinazione e voglia di riscatto.
Un momento della sfilata
Dalla capsule della collezione autunno/inverno 2025-2026 presentata da Claudio Greco alla Fashion Week di Milano, ad una selezione di gioielli del maestro orafo Michele Affidato, fino ad arrivare alle tanto attese creazioni del laboratorio sartoriale.
Una sfilata di colori, fiori e stampe anni ’80 hanno caratterizzato gli abiti realizzati, anche in questo caso simbolo di voglia di vivere, perché oltre il percorso penitenziario c’è molto di più.
"E’ la celebrazione di un cammino, un palco dove sfilano non solo abiti eleganti ma storie, fragilità trasformate in forza, mani che cucendo hanno ritessuto parti della propria vita.
Ogni creazione è simbolo di una seconda possibilità - aggiunge Paola Santelli - che prende forma e si mostra con fierezza".
Ospiti dell’evento l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, e l’On. Gianluca Gallo, Assessore all’agricoltura della Regione Calabria.
Il Direttore della Casa Circondariale, Giuseppe Carrà, la presentarice Francesca Russo, la Presidente dell'Associazione "Jole Santelli", Paola Santelli, e Gianluca Gallo, Assessore regionale all'agricoltura
Entrambi, con forte commozione, hanno sottolineato quanto l’attività svolta con questo percorso incarni notevolmente lo spirito e quell’umana praticità di Jole Santelli, sicuramente fiera delle sorelle Paola e Roberta, facendola così sentire ancora presente tra noi.
La sfilata
In particolar modo, l’On. Wanda Ferro ha esortato le detenute "a sfruttare a riprendere in mano la propria vita, perchè preziosa e propria, mettendo da parte il passato e gli errori commessi, perché tutti commettiamo degli errori, ma dobbiamo avere la forza di rialzarci e prendere in mano il nostro futuro".
L’Assessore Gianluca Gallo ha poi aggiunto che "la Calabria deve investire anche sui beni immateriali per il reintegro nella società di tutti coloro che ne hanno bisogno".
La presentatrice Francesca Russo con Michele Affidato, rinomato maestro orafo
"I mesi passati insieme alla detenute hanno per me un valore intenso, perché intenso e’ stato il loro impegno e la loro commovente “voglia di fare”, ringrazio profondamente l’Associazione Santelli tutto lo staff della casa circondariale - ha dichiarato il fashion designer Claudio Greco - per la disponibilità dimostratami e per questa grande emozione".
Sulla scia della standing-ovation calorosamente indirizzata a Claudio Greco, le modelle hanno concluso la sfilata con una piccola fiamma, ovviamente fittizia, sul palmo teso della mano e che vuole rappresentare la pace ed un messaggio di speranza, che parte da un piccolo seme piantato con questo progetto.
Infine i sentiti ringraziamenti del Direttore della Casa Circondariale, Giuseppe Carra’.
Il momento finale della sfilata
"Spesso sui detenuti c’è velo di pregiudizi, posso dire che sulle donne questo velo abbia un peso maggiore.
Non tutte si trovano a scontare una pena perché hanno commesso un errore volontariamente, molte sono state costrette dall’ambiente familiare - ha dichiarato il Direttore Giuseppe Carrà - che le circondava, questo merita ancora più rispetto.
Con questo progetto abbiamo voluto dar loro quel rispetto di sé stesse, quella forma di dignità che spesso solo il lavoro ti fa sentire, perché la detenzione deve essere prima di tutto “rieducazione” e “riabilitazione” per la propria vita".
Redazione