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Il centrodestra a livello nazionale è una corazzata unita che deve esclusivamente alla sua unità le postazioni politiche che ha conquistato.

E in una coalizione sempre più di destra con una piccola porzione di centro rappresentata dalla sola Forza italia non sono consentite posizioni ambigue o addirittura contrarie alle decisioni prese dai segretari nazionali, in pratica i veri padroni e ras incontrastati del partiti, considerato il oro potere di nomina dei Parlamentari nel confezionare le liste.

Il riferimento è alla posizione coraggiosa, ma nettamente contraria, assunta dal Governatore Roberto Occhiuto ( nella foto di apertura con il Ministro Roberto Calderoli) sull'Autonomia Differenziata, legge ieri firmata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e prossima alla promulgazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La posizione espressa dal Governatore Occhiuto ha dato fortemente fastidio anche al vertice di Forza Italia, ed in particolar modo al segretario nazionale, Antonio Tajani, ben attento a non dissentire nei confronti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni e finanche a Letizia Moratti, esponente di spicco di Forza italia, fortemente benvoluta dalla famiglia Berlusconi, milanese doc ed in pole position per la guida del partito del dopo - Tajani.

Roberto Occhiuto con Antonio Tajani

La legge sull'Autonomia Differenziata è intoccabile ed è parte fondamentale dell'assetto a tre, l'Autonomia Differenziata alla Lega, il Premierato a Giorgia Meloni e la riforma della Giustizia a Forza Italia.

Su tale patto di ferro non sono tollerate critiche o richieste di ripensamenti o modifiche.

Ovviamente ora ciò che rimane al Governatore Occhiuto è solo la speranza di far scemare tutto il clamore conseguente alla sua posizione sull'Autonomia Differenziata e mantenere lo status quo.

A farlo riflettere anche le parole di Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, che, intervenendo jnei giorni scorsi alla trasmissione Tagadà su La7 senza mezzi termini lo ha invitato per la sua presa di posizione critica verso l'Autonomia Differenziata ad uscire da Forza italia e abbandonare la coalizione e lo ha anche invitato a non continuare nel "giochetto per cui se sei del Sud per darti un profilo più meridionalista prendi le distanze ma poi stai comunque al gioco".

 
E ugual discorso vale anche per la Presidente della Provincia di Cosenza, Sindaco di San Giovanni in Fiore e Presidente regionale Anci, Rosaria Succurro, che ha racimolato tale cumulo di incarichi molto rilevanti grazie al fatto di essere la pupilla dei fratelli Mario e Roberto Occhiuto, senza ombra di dubbio la famiglia politica più potente della Calabria.
 
Rosaria Succurro, Presidente della Provincia, con il senatore Mario Occhiuto che ha votato in Senato per l'Autonomia Differenziata
 
Una posizione ambigua che porterà inevitabilmente allo scontro con la Lega di Matteo Salvini che mira ad avere più spazio in un sempre più eventuale rimpasto di giunta.
 
Rimpasto che finora il Governatore Roberto Occhiuto ha sempre rinviato mantenendo per se stesso addirittura ben 12 deleghe, fra le quali alcune moto importanti, oltre alla nomina di Commissario ad acta per la sanità e oltre al ruolo di Governatore della Calabria.
 
E' ovvio che tale concentrazione di potere che ha marginalizzato il ruolo dei suoi alleati, la Lega ed ancor più Fratelli d'Italia, sarà sempre più difficile da mantenere e sarà sempre più difficile prendere ancora tempo.
 
Certamente il Governatore Occhiuto per un rimpasto vorrebbe giungere magari a pochi mesi dall'ottobre 2027 considerato che si è votato il 3 ottobre 2021 e che fra qualche mese si compirà il terzo anno di vita dell'attuale legislatura.
 
La Lega calabrese forte del 9,2% ottenuto in Calabria, addirittura lo 0,2% in più del dato nazionale, e forte del fatto che tale percentuale non è stata determinata dalla presenza in lista del candidato indipendente, il Generale Roberto Vannacci, che in Calabria, unica regione in Italia, ha preso pochissimi voti continua il suo pressing su Matteo Salvini per indurre il Governatore Occhiuto a procedere al rimpasto.
 
Non per nulla conta oggi in Consiglio regionale ben sei consiglieri sul totale di 30, il 20% del consiglio dopo il passaggio di Giuseppe Mattiani e Katya Gentile che, eletti in Forza italia, oggi sono leghisti.
 
E lo stesso Salvini ha più volte espresso il suo disappunto nei confronti del Governatore Occhiuto per la sua posizione ambigua sull'Autonomia Differenziata che lo stesso Salvini ha festeggiato con la Liga Veneto in Veneto sostenendo che "siamo solo agli inizi", rivolgendosi con tale tono ai veneti.
 
Linguaggio che poi cambia radicalmente quando si rivolge ai leghisti meridionali, sostenendo che l'Autonomia Differenziata è un vantaggio anche per il Sud. 
 
Del resto Matteo Salvini, da politico professionista quale è considerato che nella sua vita non ha mai fatto altro, conosce bene l'arte del politichese.
 
Vedremo ora le prossime mosse del Governatore Occhiuto e vedremo se suo malgrado sarà costretto a cedere qualche delega e procedere ad un rimpasto della giunta che potrebbe ridimensionare il suo immenso potere.
 
E per un uomo oramai abituato ad essere il solo al comando sarà un sacrificio di notevole durezza.
 
Ma gli equilibri in politica è necessario mantenerli e quindi dovrà, molto probabilmente, procedere comunque, volendo o nolendo.
 
Redazione
 



Editoriale del Direttore