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Dal 30 novembre 2019 al 30 novembre 2023, in soli quattro anni, la popolazione calabrese è diminuita di oltre 100.000 unità.

Precisamente è passata ad 1.947.131 residenti al 30 novembre 2019 al 1.836.512 del 30 novembre 2023. Precisamente ben 110.619 abitanti in meno, oltre 27.000 all'anno.

Sono numeri che parlano da soli e i numeri, fortunatamente non sono opinabili anche se per i politici calabri è opinabile tutto e di più.

Infatti continuano a sfornare giorno dopo giorno slogan inutili e dichiarazioni trionfalistiche di una "Calabria che non ti aspetti" tutta basata si chiacchiere e fandonie mentre i calabresi continuano ad andarsene e soprattutto i giovani che vanno via per tentare di realizzare i loro sogni e le loro aspirazioni.

Basti pensare che sugli oltre 72.000 nuovi assunti nel mondo della scuola soprattutto nelle regioni del Nord oltre 20.000 sono giovani calabresi, in grandissima percentuale laureati e pronti ad andare a lavorare nel mondo della scuole con stipendi da fame con il quale a malapena possono a pagarsi una stanza da dividere possibilmente con altri insegnanti e vivere di privazioni e sacrifici con il sogno di rientrare dopo anni ed anni nella loro terra d'origine.

Si infoltisce il contributi dei calabresi nel mondo degli insegnanti di ogni ordine e grado. Su circa 1.000.000 di docenti in Italia almeno 230 - 240.000 sono calabri.

Tutto ciò conferma il ruolo di "Emigrificio" delle Università calabresi e di come in sostanza all'emigrante - contadino e bracciante che andava a lavorare in Fiat negli anni del dopoguerra si sia sostituito il giovane laureato ce va a scuola ad insegnare. Cambia la forma ma non la sostanza.

La Calabria rimane da sempre una terra d'emigrazione.

Nonostante le belle parole della Casta politica i cui figli non hanno certamente la necessità di emigrare.

Altrimenti non sarebbe una Casta.

Ma purtroppo sono i calabresi a votarla, sono le vittima che votano i loro carnefici.

Come sosteneva il grande filosofo "Socrate" nella sua splendida Atene "Ogni popolo ha il Governo che merita".

E questo vale anche e soprattutto per i calabri.

Redazione


Editoriale del Direttore