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Siamo come al solito al colmo. Ad intervenire sul sovraffollamento delle carceri in Calabria è il Garante per i detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, essendo la Regione Calabria l'unica regione italiana a non aver eletto il "Garante dei detenuti", quando il problema del sovraffollamento riguarda principalmente i penitenziari calabresi.

Come sempre i politici blaterano su tutto ma poi latitano sulle tematiche più spigolose ed urgenti. E l'intervento del garante dei detenuti della Campania è incentrato sul sovraffollamento del penitenziario di Vibo Valentia dove sono reclusi numerosi detenuti campani. Penitenziario nel quale sono stati destinati molti dei destinatari di misure restrittive inerenti alla maxi inchiesta "Sistema" condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal Procuratore capo, dott. Nicola Gratteri

“Nella giornata di ieri  il Garante campano dei diritti delle persone sottoposte a misura restrittiva della libertà personale, Samuele Ciambriello, è stato allertato da diversi familiari di detenuti campani, attualmente ristretti nella Casa circondariale di Vibo Valentia, per sovraffollamento della struttura penitenziaria.

I loro parenti - si legge in una nota -  ristretti hanno lamentato di trovarsi, da ieri mattina, in celle con dieci e dodici compagni, a seguito dell’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, scattata alle luci dell’alba di ieri nella provincia di Cosenza”.

“Sono preoccupato  per quello che sta succedendo nel carcere di Vibo Valentia. Comprendo, in parte, i motivi e le pulsioni che spingono un giudice a firmare un’ordinanza di misura cautelare in carcere per 200 persone, ma mi chiedo - afferma il Garante dei detenuti della Campania - come sia possibile che, prima di eseguire questi blitz, non si verifichino le disponibilità negli istituti penitenziari.

Penitenziario di Vibo Valentia - Interni

È impensabile che vengano prelevati di notte dalle loro case e poi ‘scaricati’ in carceri non adeguati ad accoglierli.

Mi sto occupando di questa vicenda  perché in Calabria sono tanti i detenuti di origine campana e anche perché è l’unica regione d’Italia che ancora non ha eletto il Garante dei detenuti.

C’è un punto all’ordine del giorno del Consiglio regionale che viene puntualmente rinviato. Sono detenuti doppiamente dimenticati. Per quanto tempo ancora dovranno vivere questa ‘doppia reclusione’?

Mi auguro che, non solo al più presto vengano adottate misure che ristabiliscano serenità nel carcere di Vibo Valentia, ma soprattutto che la Regione si decida a garantire ai ‘diversamente liberi’ un organo di garanzia, che si occupi delle loro problematiche quotidiane”.

Redazione

Editoriale del Direttore