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L'inchiesta ed il processo denominato 'ndrangheta stragista con principali imputati i fratelli Graviano e Rocco Filippone legato al potente clan Piromalli, cerca di ridefinire non solo il rapporto fra mafia siciliana e 'ndrangheta ma ripercorre anche un periodo storico, quello della fase finale della Prima Repubblica ed il tumultuoso passaggio verso la seconda.

L'interra fase della Prima Repubblica era stata caratterizzata dall'unico denominatore comune che era quello di evitare che il comunismo potesse prendere il potere in Italia. 

Con l'obiettivo prioritario di evitare qualsiasi compromesso storico che era inviso sia alle forze statunitensi che controllavano il Paese, loro alleato con il Patto Atlantico, che alle forze sovietiche che in Italia potevano contare sul più forte  partito comunista in un Paese occidentale.

Non per nulla fra tutti i partiti comunisti presenti nel mondo occidentale quello sul quale Mosca investì di più in termini di finanziamenti in un fiume di dollari fu il Pci. Si calcola che l'importo dell'Oro di Mosca equivalesse almeno a tre volte l'importo complessivo delle tangenti incassate da tutti gli altri partiti.

Sull'altare dell'anticomunismo si è consumata e si è pilotata la strategia della tensione composta da un mix di fazioni terroristiche colorate di nero e di rosso ed anche di una particolare attenzione e di alleanze strategiche con altre forze oscure che determinano il controllo del territorio come la mafia e la 'ndrangheta.

Del resto lo sbarco degli alleati in Sicilia e l'avvio della liberazione delle forze naziste e fasciste venne avviato con un accordo tra la mafia siciliana e la mafia italo - americana che aveva in Frank Costello ( vero nome Francesco Antonio Castglia nato nella frazione di Lauropoli del comune di Cassano Allo Ionio in provincia di Cosenza) il suo Ministro degli Esteri.

E nell'ambito del processo 'ndrangheta stragista sono emersi i collegamenti tra la struttura creata dalla Nato nel 1956 e denominata Gladio, struttura segreta ed addestrata ad intervenire militarmente in caso di presa del potere in Italia di forze comuniste, i Servizi Segreti che rispondevano al prioritario comandamento americano di usare ogni mezzo e ogni compromesso pur di non consentire l'avanzare delle forze comuniste, e la 'ndrangheta.

La creazione di una sigla farlocca "Falange armata" che anche se apparentemente figlia di progetti eversivi terroristici era invece una creatura della 'ndrangheta, la dichiarazione di alcuni pentiti secondo i quali la stagione dell'Anonima Sequestri che fruttò centinaia di miliardi di vecchie lire serviva anche a finanziare i Servizi Segreti che garantivano ai sequestratori una certa impunità e l'accesso nelle carceri con vari protocolli segreti da parte di agenti dei servizi per concordare varie strategie.

Sarebbe molto interessante riscrivere quegli anni con la possibilità di potersi addentrare in quell'intreccio oscuro che strutture segrete e parallele con lo Stato hanno intessuto in nome del pericolo "rosso" con la strategia in primo luogo della Cia americana.

E sarebbe interessante anche ripercorrere quel passaggio tumultuoso e indecifrabile che, in seguito alla caduta del muro di Berlino e alla fine del pericolo comunista che ha guidato e determinato ogni scelta politica dal 1948 al 1989 con il ruolo primario degli uomini della Democrazia Cristiana, ha determinato nuovi equilibri e nuove forme di potere occulto che hanno sostituito quelle precedenti oramai inservibili venuto a mancare il motivo principale della loro stessa esistenza.

Infatti l'esistenza della famigerata "Gladio" venne comunicata il Parlamento nel 1990, l'anno successivo della caduta del muro, dallo stesso Giulio Andreotti, allora Presidente del Consiglio.

Si potrebbe riscrivere una parte della storia del nostro Paese e si potrebbe anche comprendere quali forze occulte vennero costituite allora che, probabilmente, ancora oggi sono al servizio dei poteri forti della seconda Repubblica, nata dopo il golpe giudiziario denominato "tangentopoli" e certamente le mafie hanno avuto ruoli importanti nella Prima Repubblica come li hanno anche nella Seconda, magari in forme diverse, ma con eguale potere se non ancor più di allora.

Con la differenza che nella Prima Repubblica la forza egemone delle mafie era la mafia siciliana, nella Seconda Repubblica è, invece, la 'ndrangheta, ritenuta molto più affidabile della mafia siciliana.

Redazione

Editoriale del Direttore