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Nella strategia del silenzio assoluto dovuto al forte vento dell'antipolitica alimentato dalla Pandemia e da una crisi economica senza precedenti i partiti del centrodestra, incuranti della rabbia dei calabresi che evidentemente considerano momentanea e fiduciosi che gli elettori come le pecore alla fine rientreranno nel solito gregge, si muovono solo ed esclusivamente nelle stanze romane dove si concentra ormai la politica (termine alquanto improprio) italiana. Infatti tutto è deciso solo ed esclusivamente da tre persone, Salvini, Berlusconi e Meloni ed ognuno cerca, ovviamente di avvicinarli in qualsiasi modo possibile. Ad aver tentato un approccio con Berlusconi sembra essere stato il parlamentare Giuseppe Mangialavori, buon amico della Senatrice Lucia Ronzulli, a sua volta una delle poche che riescono a parlare con Silvio Berlusconi e ad essere ascoltata. Il tentativo di Mangialavori è quello di sponsorizzare la candidatura a Presidente della Sindaca di Vibo, Maria Limardo, nella speranza che la Lega ponga veti verso la candidatura ad oggi più accreditata che è quella del deputato Roberto Occhiuto. E non è detto che la Lega non venga tentata dal proporre la candidatura del Presidente f.f. Nino Spirlì, sempre più calato nel ruolo e probabilmente intrigato dalla poltrona più importante della Calabria. Sembra sfumare la candidatura del Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che ha dichiarato di essere di Forza Italia e di rimanervi segnando un certo distacco dalla Lega alla quale era stato dato da tempo molto vicino. Consegnati al silenzio tombale anche gli esponenti di Fratelli d'Italia che, sperando anche loro nel caos fra i partiti del centrodestra potrebbero, alla fine, tentare la carta con la candidatura della deputata Wanda Ferro. Una situazione intricata che rimane sottotraccia in attesa della data delle elezioni e nell'attesa che il vento dell'antipolitica possa calmarsi per ritornare alla normalità, cioè quella di condurre il popolo a votare il solito prescelto dalle segreterie romane che della Calabria non conoscono nulla di nulla continuando a disseminare sul territorio la peggiore classe politica che la storia calabrese abbia mai conosciuto. Con un degrado della politica dei "nominati" che ha segnato la pagina più buia e la morte della vera politica in un territorio ferito e sempre più sofferente.

Redazione

Editoriale del Direttore