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Questa volta le prossime elezioni regionali potrebbero, e per la prima volta, riservare grandi sorprese. Il vento dell'antipolitica spira sempre più forte ed impetuoso. Tanti i fattori che lo hanno sollevato e determinato. La gravissima crisi sanitaria con l'avanzata della Pandemia con la conseguente e fortissima crisi economica, l'azione dei mass media avviata sul piano nazionale con la trasmissione del 6 novembre scorso ( sono trascorsi solo 13 giorni) "Titolo V" di Rai 3 dove con la sciagurata intervista del Generale Cottarelli si è aperto il caso "Sanità Calabria" poi diffuso ogni giorno da tutti i talk show e tutti i Tg nazionali e locali e l'azione della magistratura che vede nel Procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri, un punto di riferimento per chi è stanco del monopolio di una certa politica collusa che determina il bello e cattivo tempo non solo nella sanità ma praticamente in tutto. Tre elementi fondamentali che potrebbero determinare scenari di cambiamento. Una voglia di cambiamento forte e sentita che già, anche se in tono minore rispetto all'oggi, nelle elezioni  politiche del 2018 si manifestò con un successo elettorale plebiscitario del Movimento 5 Stelle che riuscì ad eleggere una truppa di ben 18 parlamentari su 30. e che nelle regionali del 26 gennaio di quest'anno si materializzò con la presenza della Lega alle Regionali che riuscì ad ottenere il 12.3%. Ma oggi sia Il Movimento 5 Stelle che la Lega hanno perso la loro spinta propulsiva di protesta avendo deluso l'uno a livello di governo nazionale e l'altro a livello di gestione del partito. Dove si indirizzerà, quindi, il sempre crescente voto di protesta?. Una scommessa è quella del "Civismo" che già nelle scorse elezioni del 26 gennaio espresse con la candidatura di Carlo Tansi un inaspettato 7,2%. Percentuale altissima per delle liste civiche in Calabria. Riuscirà la politica dei "professionisti" a mantenere lo status quo?. E sulla conservazione del sistema punta ovviamente il centrodestra con la candidatura a Presidente che spetterà a Forza Italia con in pole position il nome del deputato Roberto Occhiuto, nonostante il lavorio dell'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo e della senatrice Fulvia Caligiuri che non nascondono ambizioni di candidatura. Rimane in piedi anche se in prudente attesa anche la possibilità della candidatura della deputata Wanda Ferro per Fratelli d'Italia, qualora dovesse essere posto in discussione l'accordo di base. Eventualità sempre più remota. In silenzio la Lega di Salvini al contrario di come accade nelle passate elezioni regionali dove Salvini dettò la linea ponendo il veto sulla candidatura del Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Silenzio anche nel centrosinistra che spera che le elezioni regionali possano tardare sempre più con una girandola di nomi ma nulla di concreto. Si attende in questo versante la possibilità di chiudere l'accordo con il Movimento 5 Stelle. I nomi sono sempre gli stessi, il consigliere regionale Nicola Irto, il Senatore Antonio Viscomi, la europarlamentare Laura Ferrara, qualora il Presidente dovesse essere concesso ai pentastellati e circola anche il nome del senatore Ernesto Magorno in nome dell'alleanza governativa di Matteo Renzi. Nulla di nuovo sotto il sole sul piano dei partiti o della partitocrazia. Certamente questa tornata elettorale sarà l'occasione anche di misurare nelle urne la vera volontà di cambiamento e di protesta dell'elettorato calabrese.

Redazione


Editoriale del Direttore