Nel 1860 con l'Unità d'Italia si concentrò il sistema produttivo tutto nel Settentrione abbandonando le fiorenti attività produttive del Regno delle Due Sicilie.
Nel 1947 con il Piano Marshall, ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea ("European Recovery Program"), che fu il piano politico-economico statunitense per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale, gran parte dell'astronomica cifra di ben 1.204 milioni di dollari (1947 - 1951) affidata all'Italia venne spesa per le regioni del Nord.
In egual modo e sulla stessa linea del 1860 e del 1947, oggi, con l'assurda legge per l'Autonomia Differenziata si concede alle forti Regioni del Nord una autonomia così ampia di poteri da poter aumentare ancor più il divario storico fra Nord e Sud.
Anche perché oggi, con la classe di governo attuale, la Questione Meridionale non solo non esiste, ma suscita ilarità e qualche battuta padana alla Salvini dei tempi di Umberto Bossi.
Il divario fra Sud e Nord continua inesorabile a crescere.
Nel 1947 con il Piano Marshall, ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea ("European Recovery Program"), che fu il piano politico-economico statunitense per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale, gran parte dell'astronomica cifra di ben 1.204 milioni di dollari (1947 - 1951) affidata all'Italia venne spesa per le regioni del Nord.
In egual modo e sulla stessa linea del 1860 e del 1947, oggi, con l'assurda legge per l'Autonomia Differenziata si concede alle forti Regioni del Nord una autonomia così ampia di poteri da poter aumentare ancor più il divario storico fra Nord e Sud.
Anche perché oggi, con la classe di governo attuale, la Questione Meridionale non solo non esiste, ma suscita ilarità e qualche battuta padana alla Salvini dei tempi di Umberto Bossi.
Il divario fra Sud e Nord continua inesorabile a crescere.
Basti pensare che negli ultimi dieci anni ben 100.000 giovani, dei quali 30.000 laureati, hanno abbandonato le regioni del Sud per andare a lavorare al Nord.
Ed in un simile contesto i parlamentari del centrodestra eletti nelle regioni meridionali non hanno disdegnato, pur di compiacere i loro segretari di partiti ai quali devono la poltrona per essere stati "nominati", a votare a favore della riforma tanto voluta dalla Lega. (Nella foto di apertura il manifesto della Lega per festeggiare l'approvazione della legge).
Del resto la poltrone è la poltrona.
Vedremo ora con questa favoletta dei LEP (I livelli essenziali delle prestazioni (abbreviato in LEP), sono quelli che l'articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione della Repubblica Italiana vuole che vengano garantiti su tutto il territorio nazionale) come andrà a finire.
Ed in un simile contesto i parlamentari del centrodestra eletti nelle regioni meridionali non hanno disdegnato, pur di compiacere i loro segretari di partiti ai quali devono la poltrona per essere stati "nominati", a votare a favore della riforma tanto voluta dalla Lega. (Nella foto di apertura il manifesto della Lega per festeggiare l'approvazione della legge).
Del resto la poltrone è la poltrona.
Vedremo ora con questa favoletta dei LEP (I livelli essenziali delle prestazioni (abbreviato in LEP), sono quelli che l'articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione della Repubblica Italiana vuole che vengano garantiti su tutto il territorio nazionale) come andrà a finire.
Anteporre i finanziamenti per i LEP, che equivalgono a centinaia di miliardi di euro, all'attuazione della legge è una scusa tutta politica per prendere per i fondelli i meridionali, fra l'altro abituati a farsi prendere sempre per i fondelli e abituati a votare sempre i propri carnefici.
Vedremo come se la caveranno i politici del Sud e soprattutto i politici calabri del centrodestra.
Qualcuno di essi continuerà a festeggiare con la Lega all'Autonomia Differenziata, altri, pur votandola, si dichiareranno perplessi ma nulla cambierà e così come fu con l'Unità d'Italia, come fu con il Piano Marshall nella ricostruzione post - guerra sarà anche oggi con l'Autonomia Differenziata.
L'Italia dei forti avanzerà, quella delle regioni del Nord e l'Italia dei deboli, quella delle regioni del Sud, prona ai poteri forti, zittirà e incasserà, come sempre in silenzio magari continuando a votare, come ha sempre fatto, i propri carnefici.
Redazione