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Scontro sempre più acceso sul tema incandescente dell'Autonomia Differenziata fra la Lega calabra e il Governatore Roberto Occhiuto e all'interno delle stessa Lega con la posizione coraggiosa e libera assunta dal Presidente del Consiglio Regionale, On. Filippo Mancuso.
 
Ad accendere la miccia contro il Governatore Roberto Occhiuto ancora una volta la deputata della Lega, Simona Loizzo, tifosa ed entusiasta dell'approvazione della legge al punto tale di sfoggiare alla Camera l'unica bandiera di una Regione del Sud, quella della Regione Calabria. 
 
Entusiasmo menzionato da tutti i quotidiani nazionali. 
 
E nell'ambito di una intervista rilasciata al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena, la parlamentare leghista calabrese ha affermato che "Nella discussione al Senato, Forza Italia ha affidato la dichiarazione di voto al senatore Mario Occhiuto. Quindi dobbiamo evitare di litigare con noi stessi. 
 
La deputata leghista calabrese, Simona Loizzo, con Matteo Salvini
 
Soprattutto evitare di non ledere il patto programmatico di alleanza tra partiti in cui l'autonomia differenziata è stata largamente condivisa. Tanto è che tutti i parlamentari di Forza Italia erano con noi in Parlamento ad approvarla. 
 
Quindi bisogna essere coerenti con le idee iniziali, con il programma e con tutte le procedure programmatiche che questo comporta".
 
Anche lo stesso Matteo Salvini, che dicono essere molto contrariato per le polemiche sorte nella Lega sull'Autonomia Differenziata, rivolgendosi al Governatore, Roberto Occhiuto, ha affermato che "dovrebbe rileggersi il programma elettorale e il testo della legge approvata dall'intero centrodestra".
 
Per Matteo Salvini "la riforma sarà una grande opportunità di crescita per il Sud". Inoltre ha anche sostenuto che "Chi è capace di governare le Regioni del Sud non ha nulla da temere dall'autonomia". 
 
Grande festa al Nord e soprattutto in Veneto, la regione vero motore della legge sull'Autonomia Differenziata.
 
Grande festa in Veneto per l'approvazione della Legge sull'Autonomia Differenziata
 
Ed, ovviamente, hanno fatto molto rumore e scalpore le dichiarazioni del Presidente del Consiglio regionale della Calabria, il leghista Filippo Mancuso, che ritorna sul caso tanto discusso dello sventolio della bandiera della Regione Calabria in Aula a Montecitorio da parte dell'On. Simona Loizzo, entusiasta ancor più dei lombardi e dei veneti che attendevano da decenni la riforma.

 "Consentitemi una piccola critica, penso siamo in democrazia, Io  - afferma Filippo Mancuso - avrei voluto vedere la bandiera sventolare quando sono stati messi i 3 miliardi per la Statale 106 perché rappresenta un grande risultato, avrei voluto vedere sventolare la bandiera della Calabria quando ci hanno finanziato la fine dei lavori sulla trasversale delle Serre.
 
On. Filippo Mancuso, Lega,  Presidente del Consiglio Regionale 
 
Ecco, di queste cose dobbiamo essere contenti, di vedere il nostro vessillo perché siamo stati rispettati e vengono raccolte le nostre esigenze. In questo caso una piccola critica mi sia consentita, siamo in democrazia. E io penso di essere un uomo libero: sono nato libero e penso che morirò libero".
 
Anche se essere libero in un partito come la Lega dove la parola del "Capitano" è verbo e anche un piccolo dissenso è punibile con l'immediata espulsione è francamente molto difficile.
 
Infatti lo stesso Mancuso sapendo di rischiare l'espulsione ha ammesso tale evenienza. "Possibile che mi caccino, dopo quello che ho detto. Ma - ha sostenuto Filippo Mancuso - sinceramente, non è il primo dei miei problemi”. 
 
Ed in tanti continuano a criticare la riforma affermando che la stessa non potrà che recare danni alla Calabria mentre vi è chi sostiene esattamente il contrario.
 
Ma fra favorevoli e contrari basti solo citare il fatto che la sanità gestita sul piano regionale è in Calabria da sempre allo sfascio e sempre più allo sbando.
 
Non si vede perchè se la Regione debba gestire anche altri settori oggi delegati allo Stato, non possa fallire come già lo dimostra da anni con la sanità.
 
Il dramma non sono i Lep e non sono i fondi. Il dramma è l'atavica gestione clientelare ed opaca dell'Ente Regione che su qualsiasi settore dove ha esercitato ed esercita la propria gestione ha sempre recato danni immensi.
 
Quale miracolo servirebbe per rendere la Regione Calabria, da sempre luogo di potere e di interessi di lobby e gruppi, in un luogo di grande capacità gestionale efficiente e trasparente.
 
E su questo che l'Autonomia Differenziata in Calabria è destinata a fallire e a complicare ancor più un quadro difficile.
 
La Regione è sempre stata una palla al piede che ha frenato qualsiasi sviluppo.
 
Per come disse giustamente Giorgio Almirante alla Camera quando nel 1970 votò contro le Regione affermando che si sarebbero creati luoghi di potere e di controllo delle risorse pubbliche per alimentare una nuova ondata di politici rapaci e avvoltoi.
 
Giorgio Almirante e Giorgia Meloni
 
Lo disse nel lontano 1970 ed aveva maledettamente ragione.
 
Ed oggi i suoi eredi, i seguaci di Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia invece di seguire l'esempio del grande loro maestro prendono strade ben differenti.
 
Ma erano politici differenti, uomini come Giorgio Almirante o Enrico Berlinguer non ve ne sono più.
 
Oggi vi sono al potere ben altri personaggi.
 
Purtroppo.
 
Redazione


Editoriale del Direttore