Header Blog Banner (2)

Il leader e già Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rilancia l'attualità della cosiddetta "Questione Morale" adombrando il ritorno al periodo nel quale dinanzi all'Hotel Raphael a Roma lanciarono le monetine a Bettino Craxi, immagine simbolo di tangentopoli.
 
A parte il fatto che il periodo storico di Tangentopoli era ben differente a quello di oggi e a parte il fatto che oggi alla cittadinanza italica della corruzione non gli interessa nulla di nulla rimane la certezza granitica che oggi gli affari in politica, la corruzione, il nepotismo e la cialtroneria siano molto più diffusi di quanto non lo erano nella Prima Repubblica dove le tangenti fioccavano ma vi era anche la politica ed esponenti politici di pregio non paragonabili minimamente alle mezze calzette, ignoranti e presuntuosi che oggi calcano lo
 
scenario di una nazione in decadenza.
 
 
Roma, dinanzi all'Hotel Raphael, dimora del segretario nazionale del Psi, Bettino Craxi lo storico lancio delle monetine il 30 aprile 1993
 
 
Non si può comunque disconoscere che il grido d'allarme lanciato dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, non sia veritiero e non abbia un senso.
 

"Dobbiamo spezzare il legame tra politica e affari. C’è ancora qualcuno che ci accusa di essere giustizialisti: è un’ accusa che respingiamo e rivela la malafede di chi ce la rivolge. Noi siamo garantisti. I garantisti della nostra Costituzione. Non vogliamo tornare alle immagini dei cittadini che tirano le monete ai politici - ha sostenuto Giuseppe Conte in una conferenza stampa tenuta nella sede nazionale del movimento - noi vogliamo far di tutto per prevenire e allontanare il ritorno di quelle immagini. Siamo molto preoccupati”.


"da settimane vogliamo riportare l’attenzione sulla questione morale: se non le prestiamo attenzione rischiamo di allontanare sempre più i cittadini dalla politica. Non siamo allarmisti ma guardiamo ai fatti e alle cronache: c’è un clima di restaurazione, stiamo tornando al passato, è sotto gli occhi di tutti la profonda contaminazione tra politica e affari. Vediamo politici che fanno i lobbisti, procacciano affari. Addirittura parlamentari che fanno affari con Stati esteri“.

Redazione

 

 

 

Editoriale del Direttore