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Mentre nel centrodestra e nel centrosinistra ovviamente a Roma, considerando che i calabresi contano meno di zero, ci si arrovella per decidere il candidato a Governatore e a decidere sono proprio quei partiti che, a turno e in perfetta complicità hanno distrutto la Calabria con una classe politica incolta, traffichina e che costituisce la vera zavorra contro qualsiasi possibilità di sviluppo il candidato civico fuori dai partiti, Luigi De Magistris, continua il suo tour in Calabria incontrando i calabresi, quelli stanchi di un ceto politico corrotto e che sperano nel cambiamento.

Ed in merito al suo impegno profuso in campagna elettorale Luigi De Magistris ha rilasciato alcune dichiarazioni all'agenzia stampa Adnkronos  che riportaimeo integralmente:
“Qualche tempo fa il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, nel rassegnare le dimissioni dalla segreteria del suo partito, disse che fra le motivazioni c’era il fatto che il Pd si occupava più di poltrone che dell’interesse degli italiani. Nicola Irto, uomo di punta del Pd calabrese, giovane, anche radicato in una parte del territorio calabrese, si ritira dicendo che è in atto una lotta tra feudi, e lotta tra feudi significa una lotta in definitiva fra bande politiche che hanno come obiettivo tutt’altro rispetto all’interesse del popolo calabrese. Ecco perché, dunque, ritengo che qualsiasi candidatura, anche quella che possa sembrare una riverniciatura, non potrà sortire nessun effetto positivo perché le mura di quel partito a livello politico regionale sono completamente lesionate. E questo va anche a scapito dei tanti militanti, funzionari, amministratori e riferimenti che in quel partito non corrispondono ai vertici del partito a livello regionale. Non credo di essere io la causa del ritiro della candidatura di Irto, sicuramente ho rotto gli equilibri, stiamo mettendo in difficoltà il ‘partito unico della spesa pubblica e del trasversalismo’ che ha caratterizzato negli ultimi 40 anni la regione Calabria a livello politico. Provenzano non mi ha mai cercato, non l’ho sentito e non lo vedo da tanto tempo, quindi la notizia è destituita di ogni fondamento”. “Non c’è nessuna possibilità che io possa partecipare alle primarie perché non faccio parte del Pd. Noi siamo alternativi al ceto politico regionale che il Pd, in questo momento, esprime in Calabria. Noi non siamo una coalizione di centrosinistra. A ottobre in Calabria ci sarà un referendum: volete votare per il buon governo, il cambiamento, la rottura dei rapporti fra politica e ‘ndrangheta, onestà, persone libere che fanno solo l’interesse del popolo calabrese? Votate De Magistris e la sua coalizione. Dunque, noi parliamo anche agli elettori e alle elettrici del centrodestra. Chiediamo anche a loro di dare fiducia alla coalizione, e io mi faccio garante per rappresentare gli interessi, i sogni e le speranze di tutto il popolo calabrese che non può più essere umiliato. E non possiamo affidare la cura a chi è stato causa di questo disastro. Io non auspico, dunque, in questo momento l’appoggio di partiti che sono responsabili di quello che è accaduto in Calabria, auspico il sostegno di tante donne e uomini del Pd che devono vedere nella nostra opzione finalmente anche la concretezza del pensiero che fa parte della storia di tanti uomini e tante donne di quel partito”. Partito che, spiega De Magistris, “non vuol vedere ciò che tutti vedono. Se avessero voluto veramente il cambiamento, mi avrebbero cercato e invece di propormi primarie improponibili per le ragioni che ho detto, o di chiedermi di farmi da parte per trovare un altro candidato, avrebbero potuto dire che finalmente vedevano la possibilità di poter realizzare ciò che a parole hanno sempre detto, e cioè che i partiti si devono aprire ai movimenti, alla società civile, ai laboratori politici, e potevano mettere a disposizione una strategia come quella messa in atto in Emilia Romagna“. “Le forze di centrosinistra, M5S e Pd, avrebbero dovuto rinunciare ai loro personaggi discussi che ci sono in Calabria, e in questo caso mi riferisco al Pd, e finanche al loro simbolo identitario, per aprire un laboratorio politico. E questo lo dico soprattutto a quelli che ogni tanto si riempiono la bocca affermando che bisogna essere uniti per contrastare la destra sovranista. Questo è il modo di parlare di chi non ha più argomenti da spendere e deve dare solamente fiato ai polmoni”.Quanto alla possibilità che proprio la sua candidatura possa alla fine favorire il centrodestra, De Magistris è secco: “Assolutamente no, perché molti elettori ed elettrici del centrodestra mi voteranno perché sono stanchi di alcuni esponenti del centrodestra regionale che purtroppo saranno i protagonisti anche di questa campagna elettorale. Le persone perbene in Calabria sono la maggioranza, e stanno tanto nel centrosinistra che nel centrodestra, come fra chi non va a votare da tanto tempo o chi ha votato per il M5S ed è delusa. Ma De Magistris non può deludere, perché ha dimostrato in Calabria di che pasta è fatto e qual è la sua storia. Ecco perché parlo a tutti i calabresi, ed ecco perché parlo di referendum. Ieri abbiamo ricordato la Repubblica, dove si votava fra repubblica o monarchia. In Calabria si vota fra libertà e sudditanza”. 

Fonte: Adnkronos

Editoriale del Direttore