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In Calabria è notorio il fatto della forte astensione al voto. Infatti nelle regionali del 26 gennaio 2020 si recò alle urne solo il 44,3% degli iscritti negli elenchi elettorali comunali con una astensione altissima addirittura del 55,7%.

Ma il dato è falsato da due fattori fondamentali. Il primo è quello che per le elezioni regionali, a differenza delle politiche e delle Europee, sono compresi negli elenchi comunali degli aventi diritto al voto anche la stratosferica cifra di ben 450.000 iscritti all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) che, seppur vivendo all'estero, conservano il diritto di voto nelle loro terre di origine. Essendo la Calabria terra d'emigrazione si tratta di 450.000 corregionali che vivono nella stragrande maggioranza nelle Americhe e che, ovviamente, non si sono mai recati al voto. A questo dato che falsifica pesantemente la percentuale dei votanti si aggiunge anche il numero di almeno 150.000 calabresi che, pur conservando la residenza in Calabria, vivono per motivi di studio o lavoro, in altre regioni italiane. I cosiddetti "Fuorisede". E per questa particolare categoria, prevalentemente giovani universitari, è stato presentato lo scorso 29 aprile presso la commissione Affari Costituzionali la proposta di legge Bin-Curreri per le prossime elezioni amministrative e regionali che si terranno ad ottobre. La proposta è stata depositata dall'On. Giuseppe Brescia oltre ad essere stata sottoscritta da altri deputati del Movimento 5 Stelle è stata firmata anche dal deputato Francesco Forciniti di L'alternativa c'è e da Riccardo Magi di +Europa. Il testo, scritto dai costituzionalisti Salvatore Curreri e Roberto Bin, nasce per iniziativa del Collettivo Peppe Valarioti, think tank che porta il nome dall'insegnante e militante comunista, assassinato dalla 'ndrangheta nel 1980. La legge, se approvata, consentirà ai fuorisede di votare per regionali e comunali presso la prefettura situata nel capoluogo di provincia del comune di domicilio, nello stesso giorno delle elezioni oppure con un meccanismo di voto anticipato. La bozza della legge, dal titolo ‘Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza nelle elezioni regionali e comunali, si compone di soli due articoli. "Gli elettori "temporaneamente domiciliati in un Comune situato in una Regione diversa da quella in cui si trova il Comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti", "possono esercitare il proprio diritto di voto presso l’Ufficio territoriale del Governo operante nel territorio del Comune in cui hanno eletto domicilio, previa specifica comunicazione da inoltrare all’Ufficio territoriale del Governo operante nella circoscrizione elettorale di residenza", recita uno dei due articoli. Certamente l'approvazione di tale legge se fosse abbinata alla cancellazione nelle liste elettorali in Calabria degli iscritti all'AIRE porterebbe l'affluenza del voto in Calabria al 75- 80%, allineandola a tutte le altre regioni italiane e sfatando una volta per tutte la favola della disaffezione al voto che, invece, è imputabile solo a disfunzioni legislative che si accoppiano ad una legge elettorale regionale che con lo sbarramento assurdo dell'8%, il più alto in Europa, la mancanza del voto disgiunto e la mancanza del ballottaggio è la più antidemocratica, anticostituzionale e liberticida che possa esistere. Una vera barbarie che solo una politica consociativa permeata sugli affari e sulle connivenze di un centrodestra ed un centrosinistra senza alcuna distinzione e senza nessuna reale opposizione poteva concepire. Ma non si è in Calabria per nulla. Anche questo è, purtroppo, la Calabria.

Redazione
 

Editoriale del Direttore