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Mancano solo 28 giorni al fatidico 12 marzo, giorno nel quale scadono i termini per la presentazione delle liste per le programmate elezioni dell'11 aprile, anche se in molti sperano in un nuovo rinvio non più di competenza regionale ma del Governo e non è detto che Mario Draghi possa essere disponibile a tale rinvio. Ma nonostante i tempi siano alquanto brevi nel centrodestra si attende la composizione del Governo e poi la successiva riunione fra Berlusconi, Meloni e Salvini nella quale Silvio Berlusconi comunicherà il nome ai suoi alleati che dovrebbe essere quello del deputato Roberto Occhiuto. Mentre nel Pd si attende che il giovane vicepresidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, sciolga la riserva nell'accettare positivamente o meno l'invito che gli è stato rivolto dai maggiorenti del Pd calabrese per candidarsi a Governatore. Candidatura non priva di rischi considerando che se dovesse giungere terzo fra i candidati Governatori non entrerebbe neanche in Consiglio Regionale e con le divisioni del centrosinistra l'eventualità potrebbe essere molto concreta. Non per nulla il Pd che nelle elezioni del 26 gennaio 2020 prese il 15,2% è oggi quotato n Calabria ad un misero 12%, francamente anche troppo considerando l'incultura e la mediocrità della classe politica dirigente calabrese targata Pd. Ben diverso il discorso sul frante civico composto dal tandem Luigi De Magistris / Carlo Tansi che sfruttando il vento dell'antipolitica, la crisi spaventosa dei partiti e la protesta per una Calabria senza sanità ed economicamente allo stremo potrebbe essere la grande sorpresa delle urne. Tanti gli appelli di movimenti, associazioni e di piccoli partiti che vivono al traino del Pd per azzerare le candidature e rimettere tutto in discussione ma è indubbio che tali appelli giungono troppo tardivi e non possono che essere ignorati da chi, come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è già in piena campagna elettorale, è già al lavoro per la formazione delle liste ed ha già concordato l'azione comune con Carlo Tansi e le sue quattro liste che ha legittimamente conquistato una sua credibilità politica avendo ottenuto nelle passate elezioni una percentuale di tutto rispetto, il 7,2% con 58.000 che solo in una Regione dove vige una percentuale di sbarramento dell'8% altissima, unica fra tutte le Regioni, liberticida ed anticostituzionale, gli ha impedito di entrare in Consiglio impedendo a ben 58.000 calabresi una rappresentanza. Uno sbarramento che i partiti consociativi di centrodestra e centrosinistra uniti nella corruzione e nella gestione del potere hanno innalzato all'8% proprio per impedire la nascita di forze politiche al di fuori del contesto consociativo e basta sulla divisione del potere e dei privilegi da sempre consolidato nella storia dell'Ente Regione fra maggioranza e finta minoranza.
Redazione

Editoriale del Direttore