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In questa attuale legislatura uscita dalle urne del 4 marzo 2018 la Calabria è rappresentata da ben 31 parlamentari dei quali ben 18 eletti dal Movimento 5 Stelle (12 deputati e 6 senatori) dei quali nessun calabrese conosce finanche i nomi, tranne qualche rarissima eccezione.

Per la Calabria ne erano previsti 30, il 31° passò per effetto di una norma che ha recuperato un candidato calabrese per effetto dei voti presi dai pentastellati in Sicilia che consentirono un numero di eletti maggiore del numero dei candidati. Ma se l'attuale legislatura dovesse cadere e si dovesse ritornare al voto i parlamentari che spettano alla Calabria caleranno a 19, ben 12 in meno. Per effetto della riforma e del referendum che ha ridimensionato il numero complessivo dei parlamentari, 400 alla Camera e 250 al Senato. In Calabria verranno eletti 13 deputati e 6 senatori. E non basta. Rispetto al 2018 sono cambiate anche le percentuali di gradimento dei partiti. Oggi il Movimento 5 Stelle che in Calabria è stimato intorno al 15% potrebbe ottenere, al massimo, 3 deputati e 2 senatori, scendendo da 18 parlamentari a soli 5. Quindi per molti di loro si prefigura il ritorno a casa. Ma questo vale anche per gli altri parlamentari. Molti probabilmente non saranno neanche ricandidati. Si profila, quindi, un cambiamento epocale. Con tali prospettive e con la consapevolezza che l'attuale legislatura sia la prima e l'ultima per molti degli eletti è molto difficile che siano propensi ad una chiusura anticipata della legislatura. Ma potrebbe accadere anche contro la loro volontà e con conseguente grande sconforto personale. Ovviamente per i calabresi abbandonati a loro stessi non cambierebbe nulla di nulla. Si chiuderebbe, invece, una legislatura che in termini di rappresentanza politica a Roma è senza ombra di dubbio per la Calabria la peggiore di tutta la storia repubblicana. Sono lontanissimi oramai i tempi di politici come i Ministri Giacomo Mancini, Riccardo Misasi o Mario Casalinuovo. Nella Prima Repubblica vi sono stati Governi che avevano tanti Ministri, viceministri e sottosegretari calabresi. Erano altri tempi. Erano i tempi dei partiti, i tempi della politica, delle sezioni, della militanza. Oggi è il tempo dei "nominati" e di tanti che per pura fortuna, per qualche voto sulla rete, hanno vinto la lotteria del Parlamento senza alcuna preparazione ed alcuna esperienza. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Redazione

Editoriale del Direttore