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La libertà dell'informazione e soprattutto di quell'informazione impegnata a far crescere la cultura della legalità e che da sempre è sottoposta a continui tentativi di controllo e censura, ripropone il dilemma di difendere ad oltranza il ruolo reale che il giornalismo assurge nella eterna lotta per la verità.

In una famosa intervista che il grande maestro del giornalismo, Enzo Biagi, fece al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sulla lotta al terrorismo, pubblicata dal settimanale “Epoca” nell'edizione del 28 febbraio 1981, fra le tante domande poste, una di queste recitava: “Lei fece accerchiare l'Università della Calabria. Ripeterebbe oggi quella operazione? E quali risultati diede?".

Negli anni della guerra fredda e della strategia della tensione, termine che per la prima volta venne coniato dal settimanale inglese “The Observer” pochi giorni dopo la strage di Piazza Fontana nel 1969, l’obiettivo principale era quello impedire che il Pci potesse andare al governo e qualsiasi mezzo atto a contrastare tale eventualità era lecito, considerando il ruolo strategico dell’Italia, Paese alla frontiera del blocco comunista orientale e Paese al centro del Mediterraneo.

Negli anni '80 a Cassano allo Ionio venne aperta la "Saman", Comunità di recupero per tossicodipendenti che aveva una ventina di sedi in tutta Italia, e che venne fondata da Francesco Cardella, Chicca Roveri e Mauro Rostagno che venne ucciso per le sue battaglie contro la mafia a Valderice, provincia di Trapani, il 26 settembre 1988.

Quando, era il 2007, ancora in Calabria si discuteva di lotta alle mafie e partecipavano agli eventi personaggi importanti e significativi sul fronte della legalità. A differenza di oggi dove tutto tace e dove il dramma della criminalità viene volutamente ignorato.

E dell'evento riportiamo anche per onorare la memoria di giornate che meritano di essere ricordate un articolo scritto dal giornalista Gaspare Stumpo.