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Il progetto è stato avviato nella Riviera dei Cedri in Calabria nel 1999 dalla Comunita' Montana del Medio Tirreno, con sede a Paola, nell'ambito di un progetto che ho promosso e coordinato.

L'attivita' di ricerca scientifica è stata poi condotta dall'Unical ed altri partner.

L'ultimo progetto di ricerca per lo sviluppo della filiera della ginestra dell’Università della Calabria e dei suoi partner è stato denominato SMAFINEC (Smart Manufacturing per Fibre Naturali ed Ecosostenibili), avviato nel 2018 e conclusosi nei primi mesi del 2021.

Il progetto è stato finalizzato alla realizzazione di prototipi di materiali per i settori della moda e dell’arredo scolastico ed è stato finanziato dalla Regione Calabria.

I partner del progetto, oltre all’Unical/Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, sono stati la società Camillo Sirianni di Soveria Mannelli (Catanzaro), con il ruolo di capofila, tra le aziende leader in Italia nella produzione di arredi destinati al mondo della scuola, delle università e a spazi collettivita’, la società Sunfil di Castrovillari (Cosenza), che opera nel settore tessile; il Consorzio interuniversitario Tebaid, che opera nella ricerca in campo biomedico, ambientale, chimico e chimico-fisico, presieduto dal prof. Giuseppe Chidichimo.

Il responsabile scientifico del progetto SMAFINEC è stato il prof. Amerigo Beneduci.

Nell’ambito del progetto SMAFINEC il Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, con la collaborazione dello spin off del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale dell’Unical, CHT S.r.l. (Calabrian High Tech), fondato dal prof. Guido Danieli, ha ottimizzato un piccolo impianto pilota per la produzione automatizzata di fibra di ginestra, con la messa a punto soprattutto di un nuovo sfibratore.

L’impianto in grado di produrre piccoli quantitativi di fibra all’ora, ha permesso di estrarre dai rami di ginestra circa 70 kg di fibra fine (200 kg di fibra grezza), utilizzati per realizzare nuovi prototipi di filati, di tessuti e per la prima volta anche di abiti in ginestra e lino.

I filati sono stati commissionati dall’Unical al Linificio e Canapificio Nazionale, azienda fondata nel 1873, ora del Gruppo Marzotto, localizzata a Villa d’Almè (Bergamo), mentre i tessuti sono stati realizzati dalla Tessitura Enrico Sironi di Gallarate (Varese), un’azienda storica specializzata nella tessitura di fibre naturali, come lino, canapa ed altre fibre liberiane.

L’azienda calabrese Malìa Lab, di una giovane stilista, Flavia Amato, con sede a Guardavalle (Catanzaro), che opera nel campo della moda sostenibile, ha invece disegnato e realizzato due prototipi di abiti per donna.

La ginestra è una pianta che cresce spontanea in Calabria, in varie regioni italiane e in tutto il Mediterraneo, senza necessità di trattamenti con insetticidi e altre sostanze tossiche, come avviene per altre piante da fibra.

Da sottolineare che nell’antica Pompei la ginestra si coltivava e durante gli scavi archeologici hanno trovato abiti ed altri manufatti realizzati in ginestra.

Nel periodo autarchico la produzione di fibra in Italia ha avuto un grande impulso. Nel 1941 operavano in Italia oltre 60 ginestrifici, di cui 15 in Calabria, che estraevano la fibra dai rami di piante spontanee. Alcuni di questi stabilimenti occupavano anche centinaia di addetti.

La produzione della fibra è cessata dopo la fine della guerra. Negli ultimi anni è crescente l’interesse per le fibre naturali per lo sviluppo sostenibile, oltre che per materiali compositi più leggeri e riciclabili, che utilizzino piante a rapida crescita.

Il progetto ginestra è stato avviato nel 1999 dalla Comunità Montana del Medio Tirreno, con sede a Paola (Cosenza), nell’ambito del progetto “Investire nella Riviera dei Cedri”, che ho promosso e coordinato, quando i Presidenti della Comunità Montana sono stati Mimmo Sia e poi Piero Lamberti, in seguito all’attivazione di un rapporto con il Centro Ricerche Fiat. Era interessato a sperimentare materiali più leggeri e riciclabili per il settore automotive.

La Comunità Montana ha firmato accordi di collaborazione con il Centro Ricerche Fiat nel 2000 e con l’Università della Calabria nel 2002, siglato per conto dell'Unical dal prof. Giuseppe Chidichimo, allora anche presidente del Parco Scientifico Calabrese, per portare avanti congiuntamente un progetto di sviluppo della filiera della ginestra.

Da allora ho fatto parte del gruppo di lavoro Unical.

Nel 2002 è stato presentato al MIUR un primo progetto di ricerca congiunto Centro Ricerche Fiat – Unical, finanziato dal 2005 al 2006, i cui risultati sono stati presentati nel 2006 in un convegno a Cetraro.

E' stato realizzato un campo sperimentale a Longobardi, dove il comune con sindaco Mannarino, ha messo a disposizione un terreno in collina, e uno presso l'orto botanico dell'Unical.

Un secondo progetto di ricerca su biomateriali sostenibili per l'automotive è stato finanziato dal Miur dal 2011 al 2014 al CRF, all'Unical, ad altre Universita' italiane e ad imprese private anche del Tirreno e della provincia di Catanzaro.

Il Comune di Cetraro, con sindaco Aieta, ha svolto un ruolo importante, soprattutto nella promozione di questo secondo progetto.

I primi due progetti finanziati dal Miur sono stati coordinati dal prof. Chidichimo, ora professore emerito.

Nel 2021 hanno pubblicato articoli sul progetto alcuni giornali calabresi, ma è stato realizzato e mandato in onda anche un servizio da Geo & Geo e da Repubblica TV.
Un prototipo di tessuto in ginestra realizzato in Smafinec dall'Unical e i suoi partner è stato richiesto dalla stilista Eleonora Riccio di Roma, che ha realizzato un abito in ginestra e seta, indossato nel settembre 2022 da Elisa Egger al Festival del Cinema di Venezia.

Anche la stilista calabrese Pasqualina Tripodi, con nome d'arte Pasly art design, ha presentato alla Milano Fashion Week, a fine settembre 2022, gioielli in ginestra con residui di materiali realizzati nel progetto Smafinec dell'Unical.

Nell'aprile 2023 il programma Linea Verde di Rai 1 ha mandato in onda un servizio sul progetto ginestra.

Questi ed altri risultati raggiunti da piu' soggetti pubblici e privati, le varie pubblicazioni scientifiche, i brevetti depositati, i vari prototipi di prodotti realizzati dall'Unical per piu' settori industriali hanno permesso finora di accumulare un notevole patrimonio informativo per lo sviluppo della filiera della ginestra.

Si spera possa favorire almeno nel medio periodo il superamento della fase di ricerca da parte di qualificate imprese industriali.

Gia' da ora però potrebbe favorire lo sviluppo di piccole iniziative imprenditoriali, come è già avvenuto in altre filiere.

Vincenzo Gallo


Editoriale del Direttore