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Dai dati ufficiali dell'Osservatorio INPS si certifica che al 31 maggio 2021 i percettori del Reddito di Cittadinanza in Calabria sono stati in 189.353 con un importo medio di 567 euro. Una cifra considerevole se si considera che i veri residenti in Calabria non superano 1.700.000 unità ( 1.877.728 i residenti per l'Istat al 31.12.2020, in molti conservano la residenza ma vivono altrove). Se ai percettori del Reddito di cittadinanza si aggiungono le 710.000 pensioni si raggiungono le 900.000 unità. Sommando i 105.000 dipendenti pubblici, i 300.000 studenti, e i lavoratori del settore privato ( dei quali in circa 90.000 sono in CIG, Cassa Integrazione Guadagni dei quali la metà rischiano di perdere il lavoro) oltre alle partite Iva e qualche imprenditore si nota il tessuto economico debolissimo e fragilissimo della nostra terra di Calabria. Una terra succube del bisogno, dell'assistenza e dei nuovi feudatari, i politici che regnano sovrani attraverso la gestione del bisogno, fondamentale per il voto di scambio. Come fondamentale è mantenere la Calabria e i calabresi nel sottosviluppo per poterli gestire nell'eternità. Ed anche i fondi del Ricovery Fund faranno la fine dei Fondi Europei, che sin dal lontano 1987 sono sempre spariti nel nulla e nelle tasche di politici, 'ndrangheta e prenditori. Mentre la maggioranza dei calabresi che si recano alle urna, circa 450 - 500.000, continueranno per sempre a votare i loro carnefici con il voto all'amico, al compare, con il voto di scambio, compreso il 20% di voti ( circa 150.000) controllati direttamente dalle 199 'ndrine distribuite capillarmente sul territorio calabrese per come in più occasioni ha dichiarato il dott. Nicola Gratteri, Procuratore capo della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Redazione
 

 


Editoriale del Direttore