La sanità in Calabria da sempre è il luogo prescelto dal connubio politica - 'ndrangheta, la gallina dalle "uova d'oro" e nel quale il "Sistema" di corruzione che governa la Calabria trova la sua massima espressione. Un misto di corruzione, clientela, voto di scambio, assunzioni pilotate, appalti ed interessi vari che rendono plasticamente quell'intreccio asfissiante fra criminalità, politica e apparati corrotti dello Stato. Decine e decine le inchieste delle Procure calabresi con la centro gli affari nella sanità, come l'ultima inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. E su questa ultima inchiesta, solo in termini cronologici, interviene Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e candidato alla Presidenza della Regione Calabria, che nel suo impegno da magistrato in Calabria negli anni passati ha avuto l'opportunità di scandagliare quel sistema di potere finora invincibile ed intoccabile. Quel "Sistema" che lo ha costretto, nel lontano 2009, a lasciare la toga di magistrato. "Oggi una nuova attività d’indagine della DDA di Reggio Calabria, con emissione di numerose misure cautelari da parte del GIP del Tribunale per reati gravissimi, rivela - afferma Luigi De Magistris - il ruolo delle cosche sulla Sanità e come, attraverso corruzioni e connivenze di professionisti arrivati ai vertici dell'Azienda, sarebbe stato alterato il funzionamento di parte dell'Asp di Reggio Calabria. Al di là degli esiti delle indagini, ed il principio garantista di presunzione d’innocenza, ogni giorno che passa è sempre più chiaro in che modo il Diritto alla Salute in Calabria sia stato oltraggiato e negato. La pandemia, con tutte le inefficienze del sistema sanitario, fa emergere in modo evidente tutte le conseguenze di anni di colpevoli silenzi, di collusioni, di affari torbidi giocati sulle spalle delle calabresi e dei calabresi. La Sanità calabrese è stata trasformata da apparati conniventi e corrotti in una mangiatoia, alla quale si sono rivolti soggetti che disprezzano questa terra e chi la abita e che hanno consentito di accumulare, per il solo territorio di Reggio Calabria, un buco che potrebbe essere di addirittura un miliardo di euro. Una cifra da fare tremare i polsi, una cifra per la quale gridano giustizia -una per una- le persone che ad oggi  non hanno servizi, non hanno assistenza, non possono godere dell’articolo 32 della Costituzione, che dice “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. È in nome della Costituzione che ho dato, do e darò tutte le mie energie per ristabilire il Diritto alla Salute in Calabria. Farò questo insieme a tutte quelle persone libere, competenti, coraggiose e oneste che non possono più vedere la Calabria ostaggio di apparati massomafiosi che hanno trasformato spesa pubblica sanitaria nel proprio bancomat. Farò questo insieme a tutti quei professionisti, operatori, lavoratrici e lavoratori della Sanità calabrese che sono i più e che non possono e non devono vedere la propria professionalità mortificata dalle connivenze di gente senza scrupoli". "Quello che la recente indagine sull’Asp reggina ci dice, fin dai primi sviluppi, con evidenza è che troppi hanno fatto finta di nulla, per anni, a diversi livelli e spesso in ruoli apicali. C'è l'evidenza di una classe dirigente che, con ipocrite promesse di cambiamento, ha perpetuato e garantito esclusivamente se stessa, anno dopo anno. Davanti a questo non ci si può girare dall'altra parte: bisogna guardare con trasparenza la situazione, agire con fermezza, ristabilire la giustizia sociale, ridare fiducia alle calabresi e ai calabresi. Lo faremo con un'azione di competenza e coraggio, metteremo in campo tutte le energie di persone che non si sono mai girate dall'altra parte, anche con tutte quelle professionalità sanitarie che quotidianamente, con il loro lavoro e il loro servizio alle persone malate o bisognose di assistenza, sono state l'argine più forte a un sistema piegato da anni di colpevole e redditizia e corrotta inefficienza. Questa umanità libera - conclude Luigi De Magistris - è il patrimonio che metteremo in campo, questa è l'energia con la quale ricostruiremo la Calabria. Darò tutto me stesso perché in ogni città, ogni paese, ogni borgo di questa terra bellissima sia garantito il Diritto alla Salute. Non cederò, non cederemo di un millimetro."

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